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Marzo, mese della consapevolezza sull’endometriosi. Lanzarin: “Ne soffre una donna su 10 in età fertile”

L’iniziativa all’interno della campagna della Regione del Veneto ‘Vivo Bene’ “che tramite la programmazione di iniziative di comunicazione durante il mese di marzo diffonderà attraverso diversi canali social, informazioni utili per conoscere e riconoscere questa patologia e per orientarsi nei percorsi da intraprendere. Le ginecologhe venete sono molto sensibili e preparate. Diagnosi precoce è fondamentale”.


15 MAR - “L’endometriosi è una malattia subdola, di difficile diagnosi, che colpisce in modo grave una donna su 10 in età fertile, modificando pesantemente la sua vita di relazione e lavorativa. È una nemica tanto poco conosciuta quanto temibile. La diagnosi, purtroppo, è complessa e arriva con un ritardo stimato di circa 7 anni, con gravi ripercussioni psicologiche sulla donna. Diagnosticare precocemente questa patologia permette di accedere il prima possibile ai trattamenti. È di fondamentale importanza perché si può migliorare la qualità della vita e prevenire l’infertilità”.

Sono parole dell’assessore veneto alla Sanità e Politiche Sociali, Manuela Lanzarin, in occasione del mese di marzo, dedicato a questa patologia. Un mese che si tinge idealmente di giallo, colore del nastro dedicato a questa campagna, per sensibilizzare la popolazione.

L’endometriosi è una malattia dolorosa, cronica e potenzialmente invalidante, dal punto di vista fisico e psichico. Sono affette da questa patologia il 10-15% delle donne in età fertile, con diversi gradi di severità, ed il 30-50% delle donne, con diagnosi di infertilità o con difficoltà a concepire. Può comparire già alla prima mestruazione e perdurare fino alla menopausa. Il picco di casi si verifica tra i 25 e 35 anni, ma la patologia può comparire anche in più giovane età. La diagnosi, purtroppo, è complessa e arriva con un ritardo stimato di circa 7 anni, con gravi ripercussioni psicologiche sulla donna.

“Purtroppo l’endometriosi è molto difficile da diagnosticare perché i sintomi possono essere generici o in alcuni casi assenti - continua l’Assessore –. È per questo che nella maggior parte delle donne la diagnosi arriva in ritardo, quando ormai la patologia ha creato danni fisici e psicologici. Nel Veneto, le nostre Ginecologie sono molto sensibili e preparate ad affrontare questa malattia, favorendo percorsi di ascolto e di presa in carico delle donne. È per questo che chiunque abbia sintomi sospetti o non riesca a risolvere situazioni dolorose, è bene si rivolga ai centri dove può essere presa in carico e accompagnata verso una diagnosi precisa”.

Esistono infatti sintomi associati a questa patologia che, se riconosciuti e comunicati al proprio medico, possono favorire una diagnosi tempestiva. Tra principali sintomi ci sono: mestruazioni dolorose, rapporti sessuali dolorosi, infertilità, dolore pelvico, stanchezza fisica, intestino irritabile, gonfiore addominale, stitichezza, nausea, cefalea.

Diagnosticare precocemente questa patologia permette di accedere il prima possibile ai diversi trattamenti disponibili, di fondamentale importanza perché possono migliorare la qualità della vita e prevenire l’infertilità.

“L’iniziativa si inserisce all’interno della campagna della Regione del Veneto ‘Vivo Bene’ – conclude l’assessore Lanzarin - che tramite la programmazione di iniziative di comunicazione durante il mese di marzo diffonderà attraverso diversi canali social, informazioni utili per conoscere e riconoscere questa patologia e per orientarsi nei percorsi da intraprendere. Conoscere questa malattia è di fondamentale importanza per combatterla, sensibilizzando su sintomi a cui è bene prestare attenzione e poter parlarne al proprio medico senza timore o vergogna”.

15 marzo 2023
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