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Veneto. Disabili sensoriali, Lanzarin: “Garantiremo il servizio di integrazione scolastica”

L’assessore al Sociale ha incontrato una delegazione di genitori e di facilitatori della comunicazione. Il servizio è stato sinora finanziato dalle Province che però, a seguito della riforma Delrio, ora non hanno più competenze né risorse per sostenerlo. Ad usufruire del servizio sono quasi 900 ragazzi, tra i 3 e i 18 anni.


22 LUG - “Il servizio di integrazione scolastica e di assistenza alla comunicazione per gli studenti sordi e ciechi delle scuole venete non verrà meno. Studieremo con i rappresentanti degli operatori e delle famiglie un nuovo modello regionale per continuare a garantire a bambini e ragazzi con problemi di vista e di udito lo stesso diritto allo studio dei loro coetanei normodotati”. Lo ha assicurato l’assessore al sociale Manuela Lanzarin incontrando una delegazione di genitori e di facilitatori della comunicazione delle sette province venete, preoccupati per la continuità del servizio sinora garantito nelle sette province venete a quasi 900 allievi veneti,  tra i 3 e i 18 anni, da 545 operatori altamente qualificati.

“Il servizio – spiega infatti una nota della Regione - sinora è stato finanziato dalle Province che, a seguito della riforma Delrio, non hanno più ora né le competenze né le risorse finanziarie per continuare a sostenere, in forma diretta o indiretta, questa peculiare forma di assistenza alla lettura, all’apprendimento e all’integrazione dei minori con disabilità sensoriali”.

“La nuova Giunta Zaia – ha comunque assicurato Lanzarin – intende mantenere gli impegni presi con la legge di stabilità 2015 dal Consiglio regionale del Veneto che all’unanimità ha stanziato 6 milioni di euro per coprire i costi del servizio per tutto il 2015. Ed è nostra intenzione, inoltre, garantire la prosecuzione di questa esperienza-modello di integrazione. Ma, insieme a operatori e famiglie, dovremo studiare le modalità per assicurare omogeneità di prestazioni, tipologie di intervento e costi standard su tutto il territorio regionale, secondo parametri oggettivi e un nuovo modello organizzativo”.

Nel dettaglio, gli utenti del servizio sono 183 in provincia di Venezia, 180 in entrambe le province di Verona e Treviso, 162 nel Vicentino, 35 nel Bellunese, 149 nel Padovano e una cinquantina in provincia di Rovigo.
 

22 luglio 2015
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