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Alzheimer. Dalla Regione 1,15 milioni per i Centri di Sollievo

Approvato il rifinanziamento del progetto nato nel Trevigiano nel 2003 e oggi rappresentato da una rete di 106 Centri attivi. L’obiettivo è estenderli con maggiore capillarità a tutte le Ulss del Veneto. Lanzarin: “Un contributo al volontariato per rompere l’isolamento delle famiglie e ritardare l’evolversi della malattia”.


21 SET - In concomitanza con la Giornata mondiale sull’Alzheimer, la Giunta regionale del Veneto – su proposta dell’assessore al Sociale Manuela Lanzarin - ha approvato il rifinanziamento del progetto “Sollievo”: con 1 milione e 150mila euro il Veneto dà continuità alla rete dei 106 Centri Sollievo attivi nel territorio regionale, estendendo a tutte le Ulss l’esperienza nata nel Trevigiano nel 2003. A comunicarlo è una nota della Regione.

“La popolazione invecchia e aumentano i casi di decadimento cognitivo: problemi che non possono essere affrontati con l’unica strategia dell’istituzionalizzazione, ma richiedono servizi territoriali e un approccio di tipo sociale per non lasciare soli malati e famiglie– afferma l’assessore Lanzarin - Nei casi di Alzheimer e di decadimento cognitivo le famiglie faticano a reggere i carichi assistenziali e hanno bisogno di essere affiancate da operatori preparati e da strutture che offrano aiuto e possibilità di ‘sollievo’ nel difficile percorso della malattia. Questo intervento è esempio di rafforzamento dell’integrazione socio-sanitaria”.

I Centri Sollievi attivi in Veneto integrano la rete dei servizi domiciliari e offrono agli assistititi e ai loro familiari attività di stimolazione cognitiva e di socializzazione, soggiorni e attività formative, esperienze di solidarietà e di auto-aiuto tra familiari. “Un approccio coerente con il Piano Socio Sanitario Regionale 2012-2016 che pone l’obiettivo di favorire la permanenza della persona anziana al proprio domicilio”, spiega la Regione, che evidenzia come “quello dei Centri Sollievo è un servizio innovativo, che ha preso le mosse dalla prima esperienza nata nei primi anni 2000 a Riese Pio X, ed è diventata rete organizzata nelle Ulss 7, 8 e 9 della Marca. Attualmente i 106 Centri Sollievo attivi in Veneto impiegano quasi 1200 volontari e assistono poco meno di un migliaio di persone con decadimento cognitivo”.

“Ora l’obiettivo è estendere con maggiore capillarità a tutte le Ulss del Veneto la rete dei Centri Sollievo – evidenzia l’assessore – valorizzando l’esperienza dell’Ulss 8 di Asolo, alla quale abbiamo affidato il ruolo di formare gli operatori e i volontari del Veneto impegnati in questa forma specifica di assistenza. Inoltre, su indicazione anche del tavolo regionale istituito per condividere le buone prassi nell’assistenza, stiamo lavorando per definire, in raccordo con le altre Ulss e le strutture regionali, protocolli operativi per uniformare sul territorio regionale la presa in carico degli assistiti”.

Le patologie legate all’invecchiamento cerebrale sono in continuo aumento. E la malattia di Alzheimer risulta essere quella più diffusa tra le forme di demenza, con oltre un milione e 240 mila malati in Italia, di cui oltre 110 mila in Veneto, secondo i dati della Regione riferiti all’anno 2015.

“Il progetto per l’Alzheimer previsto dall’attuale piano socio sanitario – ricorda l’assessore – conta una rete di 42 Centri per il decadimento cognitivo e si avvale della rete dei Centri Sollievo, sorti nel territorio dalla collaborazione tra Comuni, Ulss e associazioni di volontariato, per offrire servizi di sostegno ai pazienti e alle loro famiglie. Il significato della Giornata mondiale per l’Alzheimer promossa dall’Oms è stimolare l’intera comunità verso una delle maggiori sfide poste dall’invecchiamento e richiamare l’attenzione sulle esperienze possibili di condivisione, aiuto e assistenza per affrontare le patologie complessa del decadimento del pensiero e della memoria che portano all’isolamento e all’esclusione sociale. Un significato che la Regione del Veneto attualizza destinando a questa linea assistenziale specifiche risorse nel quadro integrato della programmazione regionale”.

21 settembre 2016
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