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Sanità digitale. Zaia: “Chi resta all’analogico spreca e cura male”

Il presidente è intervenuto all'inaugurazione di Med.it, la rassegna dedicata all’innovazione tecnologica e ai servizi in sanità. Per Zaia con il passaggio al digitale, in Veneto, “è stata fatta una scelta di progresso e di innovazione, grazie alla quale, oltre a migliorare i servizi e il rapporto della gente con gli uffici, si risparmiano tempo e risorse”.


27 OTT - “Chi sa programmare in digitale progredisce e cura bene, chi lo fa in analogico, ragionando di 10 letti in più o in meno invece che sugli investimenti tecnologici e sulle reti, arretra e cura male i suoi pazienti. E’ anche per questo che la sanità veneta è stata riconosciuta giusto ieri come la migliore d’Italia dal prestigioso Rapporto C.R.E.A dell’Università di Tor Vergata; è per lo stesso motivo che chi ancora ragiona e gestisce in analogico spreca miliardi e assiste male i malati, che poi vengono a curarsi da noi”. Lo ha detto il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia inaugurando ieri pomeriggio, assieme al Presidente della Fiera di Vicenza Matteo Marzotto, l’edizione 2016 di Med.it, rassegna dedicata all’innovazione tecnologica e ai servizi in sanità.

“Se abbiamo chiuso il bilancio sanitario 2015 in attivo di più di 12,5 milioni – ha detto Zaia – se in ogni ospedale hub del Veneto funziona almeno un robot chirurgico Da Vinci, se un cittadino può vedere in tempo reale sul suo smartphone la situazione e le attese in ogni Pronto Soccorso, se si possono effettuare prenotazioni e prescrizioni direttamente dal medico di famiglia via internet, se con poche semplici operazioni tutti i veneti possono scaricare sul loro computer i referti degli esami, se la ricetta rossa è stata dematerializzata, se tra poco con il fascicolo digitale ogni cittadino e ogni medico che lo ha in carico potrà accedere velocemente a tutta la storia clinica del paziente accelerando la cura ed evitando esami inutili, significa che è stata fatta una scelta di progresso e di innovazione, grazie alla quale, oltre a migliorare i servizi e il rapporto della gente con gli uffici, si risparmiano tempo e risorse”.

“Le battaglie di retroguardia, come quelle su qualche posto letto in più o in meno o su qualche ufficio di direttore generale in più o in meno – ha detto Zaia – non portano nulla di buono alla gente, che vuole essere curata nel migliore dei modi e stare in ospedale il meno possibile. Al massimo portano sprechi”.

27 ottobre 2016
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