Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 29 MARZO 2024
Veneto
segui quotidianosanita.it

A Mestre ennesima morte su lavoro in una lavanderia industriale

Questa volta è toccato al bengalese Shamiul. La dinamica quasi banale: Shamiul sbloccava il macchinario inceppato, venendo poi inghiottito dallo stesso nastro trasportatore. Lo Spisal della Ulss 3 fa sapere in prima battuta che si tratterebbe di un difetto di funzionamento della stessa macchina. Il Veneto continua a detenere il triste primato delle morti bianche. Non mancano le polemiche da parte delle associazioni sindacali che denunciano ritmi e tempi di produzione. 

di Endrius Salvalaggio
30 GIU - Terra veneta, terra di gran lavoratori ma, anche, di scarse tutele. Ci ritroviamo a raccontare ancora di una morte assurda nel lavoro. Questa volta è toccato al bengalese Shamiul, che lavorava presso una lavanderia industriale in Mestre (VE). Chissà quante volte per cercare di fare ripartire la macchina piena di biancheria sporca, ha svolto quella stessa manovra.
 
La dinamica quasi banale: Shamiul sbloccava il macchinario inceppato, venendo poi inghiottito dallo stesso nastro trasportatore. Lo Spisal della Ulss 3 fa sapere in prima battuta che si tratterebbe di un difetto di funzionamento della stessa macchina atteso che a seguito di un blocco causato dalla stessa biancheria, il giovane operaio avrebbe eseguito la manovra inversa per lo sblocco venendo inghiottito.
 
Nulla è cambiato dagli inizi di maggio, quando si parlava, sempre in questa testata giornalistica, del triste primato del Veneto delle morti bianche. In primavera, siamo verso la metà di maggio, 2 operai vanivano bruciai vivi nelle Acciaierie Venete e via di questo passo fino ad arrivare alla fine giugno, che ci troviamo ancora a parlare di morti nel luogo di lavoro. L’operaio bengalese lascia la moglie, sposata da due anni, che viveva a Mestre.
 
A tirarlo fuori dalla stessa pressa sono stati i vigili del fuoco: operato d’urgenza, a causa delle numerose lesioni, il giovane lavoratore bengalese non ce l’ha fatta. Non mancano le polemiche da parte delle associazioni sindacali che denunciano ritmi e tempi di produzione. Spesso, spiega il territoriale della segreteria di Filctem Cgil “denunciare una carenza di manutenzione o di protocolli di sicurezza vuol dire essere presi di mira e vedersi non rinnovare il contratto”. In buona sostanza le sigle sindacali denunciano una forma obbligata di omertà tra i precari.
 
Le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil invocano al più presto un confronto tra le medesime e la Regione, chiedendo maggiori finanziamenti per lo stesso Spisal affinché svolga controlli in maniera capillare e sistematica. Vedremo cosa risponderà “Palazzo Balbi”.
 
Endrius Salvalaggio

30 giugno 2018
© Riproduzione riservata

Altri articoli in QS Veneto

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy