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Veneto. L’ospedale di Negrar diventa Irccs per le malattie infettive e tropicali

Il Sacro Cuore Don Calabria in provincia di Verona, punto di riferimento nella ricerca su malaria e virus trasmessi da zanzare ha appena ottenuto il riconoscimento dal Ministero della Salute. È il secondo ospedale in Italia ad ottenere il riconoscimento per questa disciplina dopo lo Spallanzani di Roma


09 LUG - Il ministero della Salute ha riconosciuto il carattere scientifico nella disciplina “malattie infettive e tropicali” all’Ospedale privato accreditato Sacro Cuore Don Calabria di Negrar in provincia di Verona, punto di riferimento nella ricerca su malaria e virus trasmessi da zanzare. Dopo lo Iov di Padova in oncologia e il San Camillo del Lido di Venezia in neuroscienze, il sistema sanitario veneto si arricchisce così di un nuovo Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico nazionale. È il secondo Irccs in questa disciplina dopo lo Spallanzani di Roma.
 
L’Unità Operativa, Centro di riferimento per le malattie tropicali della Regione del Veneto è stata presentato oggi nella sede del nosocomio, alla presenza dell’Assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, del Presidente dell’Ospedale Gedovar Nazzari, dell’Amministratore Delegato della struttura Mario Piccinini, del Primario del reparto Malattie Infettive e Tropicali Zeno Bisoffi professore associato all’Università di Verona, già presidente della Società italiana di Medicina tropicale e della Federazione delle società europee di medicina tropicale e Salute internazionale.
 
Dal 2014, è Centro collaboratore per la strongiloidosi e altre parassitosi intestinali dell’Organizzazione mondiale della sanità. Effettua ogni anno circa 450 ricoveri e circa 4.500 visite ambulatoriali e consulenze e tratta naturalmente anche le malattie infettive non tropicali. Abbinata alla cura c’è una ricerca costante e di alto livello che, ad esempio, proprio un paio di settimane fa, ha portato i ricercatori del neo Irccs a individuare una nuova specie di microbatterio responsabile dell’insorgenza della tubercolosi.
 
“Un’eccellenza nella quale la Regione ha sempre creduto appoggiando Negrar in ogni passo del complesso cammino verso il riconoscimento di Irccs – ha detto Coletto – che oggi riceve un riconoscimento formale fondamentale per attrarre finanziamenti e consolidare ulteriormente la sua fama nazionale e internazionale che è ben precedente. Sono anni che Negrar è anche Centro di Riferimento Regionale per le malattie infettive e tropicali e non è un caso. Le capacità di questo team di sanitari – ha aggiunto Coletto – sono oggi più che mai preziose, perché siamo in una fase storica in cui da un lato è aumentato esponenzialmente il numero di persone che compiono viaggi, anche frequenti, in aree tropicali, dall’altro si sta affrontando, in Italia e in Veneto molto più che nel resto d’Europa, l’impatto dei fenomeni immigratori, con evidenti aspetti anche di carattere sanitario. Molto bene – ha concluso Coletto – anche la forte sinergia che si è sviluppata con l’Università di Verona per creare una gran bella squadra”.
 
L’Ospedale di Negrar si riconferma punto di riferimento, fra l’altro, nello studio sulla malaria e i virus trasmessi da zanzare, problema quest’ultimo che si ripropone come ogni anno in questi mesi e “sul quale il centro è attivo da oltre una decina d’anni. “La nostra Unità Operativa, assieme allo Zooprofilattico delle Venezie e all’Istituto di Microbiologia dell’Università di Padova – ha spiegato Bisoffi – ha collaborato con la Regione del Veneto per creare un modello di riferimento di sorveglianza integrata, monitoraggio e controllo delle infezioni da virus trasmessi dalle zanzare come Dengue, Chikungunya e West Nile, cause ormai ben note di febbre durante la stagione calda”.
 
Le patologie trasmesse dalla zanzara tigre e dalla zanzara Culex, come febbri emorragiche e malattie neuro-invasive, oltre che la diffusione di questi insetti endemici alcuni da molti anni in varie zone d’Italia, sono costantemente monitorate e l’Unità Operativa del Sacro Cuore è coordinatore scientifico del progetto di sorveglianza epidemiologica delle “febbri estive” per il quale il Veneto è regione pilota.
 
“Vale la pena sottolineare che il problema è assolutamente sotto controllo ed eventuali eccessivi allarmi non sono assolutamente giustificati” rassicura Bisoffi che spiega: “Dal 2010 alcune centinaia di persone con febbre durante la stagione estiva sono state sottoposte a test, il che ha permesso di identificare tempestivamente i casi positivi e effettuare le conseguenti misure di controllo degli insetti vettori quando necessario” con azioni di disinfestazione.
 
L’Unità Operativa di Malattie Infettive e Tropicali di Negrar raccoglie probabilmente la più ampia casistica nazionale nell’ambito delle malattie tropicali e parassitarie. Oltre alla malaria e alle infezioni trasmesse da zanzare, altre principali aree di ricerca e di cura sono la co-morbilità in malattie infettive e la strongiloidosi, patologia parassitaria riemergente e presente anche in Italia sebbene spesso misconosciuta: è causata dal nematode Strongyloides stercoralis, i pazienti sono in gran parte persone anziane che si sono infettate, magari in gioventù o da bambini, camminando in campagna a piedi scalzi, o toccando con le mani terriccio contaminato. Il sintomo più frequente è un prurito generalizzato e molto intenso, ma possono esserci anche lesioni varie sulla pelle (da grattamento e non), dolori addominali ricorrenti e a volte crisi asmatiche. La malattia può diventare rapidamente grave e mortale in caso di immunodepressione, ad esempio in soggetti trattati con cortisone o con farmaci anti-rigetto nel caso di trapianto. Le ricerche coordinate dall’équipe di Negrar hanno permesso di evidenziare la probabile presenza di migliaia di soggetti anziani portatori (quasi sempre del tutto ignari) dell’infezione nelle sole regioni dell’Italia del Nord.
 
Altro settore di ricerca e cura sono altre cosiddette Neglected Tropical Diseases, cioè, secondo l’Oms le malattie tropicali dimenticate perché a lungo trascurate dalla ricerca e dalla sanità pubblica. Colpiscono soprattutto soggetti provenienti da Paesi a basso reddito, della fascia tropicale-subtropicale, ma non solo, come ad esempio la malattia di Chagas, una parassitosi che interessa soprattutto la popolazione di origine sudamericana, o la schistosomiasi, infezione causata da parassiti trematodi diffusa in molte aree tropicali, che in fase acuta può colpire anche il viaggiatore che ha fatto incautamente bagni in acqua dolce in Paesi endemici. Nessuna di queste malattie è direttamente contagiosa, ma ciascuna può rappresentare un problema clinico potenzialmente molto grave quando non mortale per le persone che, il più delle volte inconsapevolmente, ne sono affette.

09 luglio 2018
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