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Ulss Polesana, una rete integrata conto abusi su mamme e bambini

La rete è formata dagli operatori sanitari del 118, del Pronto Soccorso, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, medici specialisti, Forze dell'ordine, magistratura, associazioni di Volontariato e dei Centri Antiviolenza. Per il personale del Pronto Soccorso di Rovigo un corso di formazione mirato a dare gli strumenti necessari ad interpretare eventuali ricerche di protezione da parte della vittima e ad instaurare con la stessa un rapporto fiduciario.

di Endrius Salvalaggio
03 AGO - Nel nostro paese, ogni anno, ben 5.383 bambini e ragazzi sono vittime di violenze e abusi: circa 15 al giorno. Per fronteggiare questa piaga la Ulss 5 polesana ha istituito una rete contro la violenza su mamme e bambini, attivata grazie alla collaborazione tra vari enti e che è già diventata un’eccellenza.

Negli ultimi 5 anni il Pronto Soccorso (primo punto di accesso) di Rovigo ha coinvolto tutto il personale medico e infermieristico della divisione, che è stato formato ad hoc, mediante incontri esplicativi riguardo l’entità del problema e la metodologia di approccio ai soggetti vittime di violenza. “L’ obiettivo di questa formazione - ha spiegato il direttore del Pronto Soccorso Stefano Kusstatscher - è stato quello di fornire, per il personale del Pronto Soccorso, una chiave di lettura su come interpretare eventuali ricerche di protezione da parte della vittima e su come instaurare un rapporto fiduciario con la stessa al fine di garantirle la massima assistenza dal punto di vista sanitario e una adeguata protezione secondo quanto stabilito nel protocollo di intesa provinciale”.
Il fenomeno della violenza di genere, domestica, che coinvolge mamme e bimbi, è in crescente aumento e diffusione, oltreché ostico e nascosto. La violenza domestica è causa della maggioranza dei reati contro i minori anche nel nostro paese - secondo un dossier di Terre des Hommes, messo a punto su dati Interforze - secondo cui nel 2016 sono state ben 1.618 le vittime di maltrattamento in famiglia, il 51% femmine, con un incremento del 12% rispetto all'anno precedente. In termini generali, i minorenni vittime di abusi, non solo sessuali, nel 2016 sono stati 5.383, pe l’appunto circa 15 ogni giorno. In sei casi su dieci si tratta di bambine: un dato che segna un preoccupante 6% in più rispetto all'anno precedente.

“Il nostro obiettivo è sensibilizzare a cogliere segnali di allarme in tema di violenza di genere e sui minori – spiega il Presidente del Lions Antonio Bononi, in occasione del convegno “medici in prima linea” organizzato da Ulss rodigina - implementando la capacità di cogliere segnali di richiesta di aiuto da parte della vittima, instaurando un rapporto fiduciario e di comunicazione garantire assistenza sanitaria e adeguata protezione”.

In Polesine stanno implementando una rete territoriale diffusa per prendere in carico la vittima: la rete è formata da operatori Sanitari del 118, del Pronto Soccorso, Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta, Medici Specialisti, Forze dell'Ordine, Magistratura, Associazioni di Volontariato e dei Centri Antiviolenza.

“La nostra Regione promuove da tempo la creazione di reti territoriali realizzate dai soggetti pubblici e privati, per l’accoglienza delle donne vittime di violenza – spiega il Direttore Generale Antonio Compostella – poi esiste la creazione di specifici accordi territoriali, utili a condividere i punti di accesso alla rete dei ser­vizi e le modalità di raccordo operativo per prevenire e contrastare la violenza maschile e proteggere e sostenere le vittime”.

Endrius Salvalaggio

03 agosto 2018
© Riproduzione riservata

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