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Suicidio assistito. Omceo Padova: “Investiremo energie e risorse sulla formazione, alla luce delle novità normative”

La decisione alla luce delle recenti sentenze e della revisione del Codice deontologico da parte della Fnomceo. Per il presidente Omceo Padova, Paolo Simioni, “è fondamentale che i colleghi possano essere aggiornati sulle modifiche normative sul consenso informato, sulle disposizioni anticipate di trattamento e il percorso condiviso delle cure. Strumenti che si basano stringentemente sulla relazione tra medico e paziente, consentono anche il rifiuto e la rinuncia a specifici trattamenti. Senza dimenticare quella grande risorsa che sono le cure palliative”.


11 FEB - Suicidio assistito, i medici non sono più punibili con sanzioni disciplinari, come deciso dalla Fnomceo, Federazione nazionale, che raccoglie e rappresenta tutti i 106 Ordini dei Medici d’Italia e che ha aggiornato il Codice Deontologico alla luce della Corte Costituzionale e la vicenda di Dj Fabo. Importanti cambiamenti, dunque, nell'ordinamento italiano e per la professione medica, sui cui l'Omceo di Padova ha annunciato di volere portare avanti una intensa attività di formazione per i medici.

“E’ intervenuto un adeguamento del Codice deontologico in seguito ad una modifica normativa, quella della Consulta. La Fnomeceo ha inteso così aggiornare il Codice dopo la sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale, che ha individuato una circoscritta area in cui l'incriminazione per l'aiuto al suicidio non è conforme alla Costituzione. Si tratta – illustra il Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Padova, Paolo Simioni - dei casi in cui l'aiuto riguarda una persona colpita da patologie irreversibile, causa di grande sofferenza fisica e psicologica, tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale, come per esempio l'idratazione o l'alimentazione artificiale,  persona che resta comunque pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli. Se ricorrono tutte queste circostanze, oltre ad alcune condizioni procedurali, l'agevolazione del suicidio non è dunque punibile da un punto di vista penale”.

A fronte di questo, l’Ordine padovano ha quindi deciso di impegnarsi “con ancora più intensità nelle tematiche correlate al fine vita, alle quali peraltro ha già dedicato numerose iniziative. Realizzeremo ulteriori momenti di formazione per i medici affinché possano essere aggiornati sulle modifiche normative sul consenso informato, le disposizioni anticipate di trattamento e il percorso condiviso delle cure, strumenti che si basano stringentemente sulla relazione tra medico e paziente, consentono anche il rifiuto e la rinuncia a specifici trattamenti. Daremo spazio al dibattito sul suicidio assistito, senza mai dimenticare quella grande risorsa che sono le cure palliative".
 
"C’è la necessità – continua Simioni – di far chiarezza sia al nostro interno che verso la cittadinanza, su tematiche che spesso vengono confuse. Vogliamo dare al medico gli strumenti utili non solo rispetto agli aggiornamenti normativi ma anche fornire indicazioni attinenti la comunicazione con l’assistito, per la miglior relazione con lui e i suoi familiari, attraverso anche una lettura bioetica di questi fenomeni così delicati e profondamente “umanistici”, consapevoli come siamo di quanta parte occupino nel nostro fare e nel nostro agire la coscienza etica e bioetica, anche alla luce del nuovo testo del Codice deontologico. L'auspicio è di promuovere un ampio dibattito culturale su tutte le principali tematiche professionali e su aspetti di particolare rilevanza e attualità sanitaria”.

11 febbraio 2020
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