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Covid. Anaao Veneto: “Preoccupazione per evoluzione dell’emergenza. Con quali medici?”

In questi giorni l’Aulss 6 Euganea sta riorganizzando l’Ospedale di Schiavonia per renderlo “Covid-Hospital”, in applicazione dell’ultimo piano regionale emergenziale. Ma “manca a tutt’oggi una pianificazione sull’impiego dei medici e di come gestirne le carenze. Sono complessivamente 357 gli specialisti anestesisti, internisti, geriatri, pneumologi e infettivologi carenti in Veneto, oltre a 320 medici di Pronto Soccorso a cui si aggiunge il fabbisogno di 182 medici necessari nella passata prima fase dell’emergenza d’inizio anno. Dove trovare 859 specialisti?”, si chiede l’Anaao.


02 NOV - “Non si deve scaricare sul personale sanitario come in un imbuto il carico di pesanti responsabilità e disagi”. Lo afferma l’Anaao Veneto in una nota in cui esprime “profonda preoccupazione” per “l’evoluzione dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus, la gestione dell’assistenza ai malati ricoverati in progressivo aumento, la necessità di una tempestiva e organica informazione a tutto il personale sanitario e ai sindacati”. Tra le maggiori criticità, la carenza di personale.

“In questi giorni - spiega l’Anaao Veneto in una nota - l’Aulss 6 Euganea sta infatti rapidamente riorganizzando l’Ospedale di Schiavonia – simbolo della prima emergenza – per renderlo a pieno titolo “Covid-Hospital”, in applicazione dell’ultimo piano regionale emergenziale che ne prevede l’attivazione nella cosiddetta “fase tre”, raggiunta a livello regionale con almeno 151 pazienti COVID ricoverati nelle terapie intensive ovvero almeno 901 pazienti COVID ricoverati in area non critica (anche se rispettivamente 88 e 749 al 27 ottobre). Ma con quali specialisti? Come del resto previsto, il Pronto Soccorso a Schiavonia ricovera già solo pazienti COVID".

Pur seguendo la programmazione regionale sulla redistribuzione dei posti letto e delle aree COVID e non, l’Anaao evidenzia tuttavia "manca a tutt’oggi una pianificazione sull’impiego dei medici e di come gestirne le carenze. Sono complessivamente 357 gli specialisti anestesisti, internisti, geriatri, pneumologi e infettivologi carenti in Veneto, oltre a 320 medici di Pronto Soccorso, in base alla DGR del 17.12.2019, a cui si aggiunge il fabbisogno di 182 medici necessari nella passata prima fase dell’emergenza d’inizio anno secondo la DGR 782 del 16.06.2020. Dove trovare 859 specialisti? La DGR 782 ha prefissato a livello regionale la necessità di 294 anestesisti, contro i 148 già carenti a dicembre!”.
 
“Chi lavora anche per gli assenti - prosegue il sindacato - si sente una pedina da spostare in una difficile partita a scacchi, ma quando si gioca ci sono campioni e perdenti. Chi manovra, coordina e pianifica questa drammatica partita? Questa situazione riorganizzativa deve obbligatoriamente considerare un’accurata e prudente redistribuzione degli specialisti e dei posti letto senza improvvisazioni, con appropriatezza e specificità delle cure, e che non può ritorcersi contro aumentando il rischio clinico nell’applicare automatismi occupazionali secondo un’immagine semplicistica dell’assistenza in emergenza: non si deve scaricare sul personale sanitario come in un imbuto il carico di pesanti responsabilità e disagi. Pertanto, il 28 ottobre ANAAO ASSOMED ha diffidato tutti gli Enti e le Aziende Sanitarie nazionali da ogni illegittimo e improprio impiego dei medici".

Secondo l’Anaao “non può nemmeno essere tollerabile una riorganizzazione silente in “isorisorse”, e che non tenga conto delle altre patologie: con aree COVID anche di Semintensiva all’Ospedale di Schiavonia è indispensabile disporre stabilmente nell'organico di pneumologi e infettivologi, altrimenti si costringe di fatto il personale con altre specialità a sopperire a tali carenze. Con quali aspettative? La DGR 552 del 5.05.2020 aveva prescritto ai Direttori Generali un programma formativo per il personale impiegato nell’emergenza. Cosa è stato fatto in sei mesi?”.

L’Anaao Veneto vuole infine ricordare “a politici e amministratori il nostro Codice deontologico, che impone al medico di 'esigere da parte della struttura ogni garanzia affinché le modalità del suo impegno non incidano negativamente sulla qualità e l’equità delle prestazioni, nonché sul rispetto delle norme deontologiche. Il medico non deve assumere impegni professionali che comportino eccessi di prestazioni tali da pregiudicare la qualità della sua opera professionale e la sicurezza del malato’ (art. 72)”.

“Per continuare a compiere il proprio dovere, a cui nessuno si è mai sottratto, per la sicurezza dei malati e dei medici”, l’Anaao chiede “una tempestiva e puntuale comunicazione e confronto da parte dell’Amministrazione dell’Euganea, la regolare applicazione della normativa vigente, la corretta distribuzione del personale negli ospedali e la massima celerità in tutte le procedure di reclutamento dei medici”.

02 novembre 2020
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