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Qualità dell’aria indoor. Istituto Pio XII Misurina e Iss presentano un decalogo per la salute

Il pulito non ha odore, inutile quindi abbondare di detersivo e diffusori di profumi, per le pulizie quotidiane meglio utilizzare aceto e bicarbonato di sodio. E ovviamente, non fumare in casa e aprire spesso le finestre. Questi alcuni dei consigli contenuti del decalogo. La collaborazione Istituto Pio XII-Iss proseguirà per approfondire gli studi sulla qualità dell’aria indoor. Brusaferro: “L’obiettivo è far sì che i piccoli pazienti possano mantenere più a lungo i benefici ottenuti col soggiorno a Misurina”. IL DECALOGO

di Endrius Salvalaggio
28 LUG - La qualità dell’aria all’interno delle nostre abitazioni riveste un ruolo fondamentale per la salute respiratoria soprattutto per persone con patologie respiratorie, quale l’asma, o con allergie. Per questo l’isa e l’Istituto Pio XII di Misurina, struttura tra le vette delle Dolomiti dedicata alla cura e alla riabilitazione in  montagna delle malattie respiratorie del bambino e dell’adolescente, hanno redatto un decalogo per migliorare la qualità dell’aria nelle nostre case.

Il decalogo è stato presentato negli scorsi giorni in occasione di un incontro promosso con i vertici dell’Istituto di proprietà di Opera Diocesana san Bernardo degli Uberti di Parma. C’era il Direttore Generale dell’Istituto, Elena Cardinali; il Direttore sanitario, Annalisa Cogo; Giorgio Piacentini – Coordinatore scientifico nell’ambito del progetto di collaborazione, e Silvio Brusaferro, Presidente Istituto Superiore di Sanità.

L’incontro è stato infatti anche l’occasione per illustrare il nuovo progetto di collaborazione tra Istituto e Iss sulla qualità dell’aria all’interno delle abitazioni. Perché, come ha spiegato Piacentini, l’inquinamento, l’umidità, la presenza di polveri e di muffe sono tutti fattori che peggiorano le condizioni circostanti di chi soffre di asma e che possono causare addirittura delle riacutizzazioni. “Il clima di montagna ha caratteristiche favorevoli per gli asmatici - ha detto il coordinatore scientifico del progetto di collaborazione - come l’aria più fresca e meno densa, dove si annullano quasi nella sua totalità la presenza degli acari della polvere. All’Istituto Pio XII di Misurina, oltre a sfruttare queste caratteristiche climatiche/ambientali, i giovani asmatici seguono programmi di attività fisica e vengono educati alla corretta gestione della patologia e dell’uso dei farmaci”.

Oltre ai progetti già in atto come quello sulla funzionalità respiratoria e la valutazione del modello Misurina, che ha come finalità il miglior controllo dell’asma sui pazienti più difficili e, la scuola dell’asma che ha come obbiettivo la formazione dei medici, infermieri, operatori non medici e pazienti, partirà dunque, grazie alla collaborazione con l’Iss, un ulteriore gruppo di studio sulla qualità dell’aria indoor. Argomento poco considerato ma che, hanno spiegato gli esperti, rappresenta una delle maggiori criticità nel bambino asmatico.

Questo perché chi soffre di asma fra le mura di casa può trovare degli agenti, come spesso accade, che senza rendersene conto, risultano essere infestanti per il soggetto asmatico. Solo per citarne alcuni, ci sono delle sorgenti inquinanti nell’aria come ad esempio vernici, solventi, colle, detergenti per la pulizia della casa e la cura della persona, che diventano per il bambino asmatico causa di aggravamento della patologia. Da qui il decalogo dell’ISS sui corretti comportamenti da intraprendere.

“Dalla collaborazione tra l’ISS e Pio XII è nato un progetto di ricerca – ha detto il Prof. Silvio Brusaferro -  sulla qualità dell’aria indoor dell’Istituto ed è stato redatto e presentato un decalogo su come rendere migliore l’aria all’interno delle abitazioni affinché i piccoli pazienti possano mantenere più a lungo i benefici ottenuti col soggiorno a Misurina. Nell’ambito di questa collaborazione Misurina è stata inserita nella rete Health Care Without Harm finalizzata a garantire la sicurezza ambientale nei luoghi di cura”.

“L’asma è una patologia molto diffusa – ha detto la Prof.ssa Annalisa Cogo, Direttore Sanitario dell’Istituto Pio XII  - soprattutto nei bambini per i quali è la più frequente patologia cronica. Circa il 5% dei bambini asmatici presenta una forma severa di asma, poco controllata anche con alti dosaggi di farmaci. E’ fondamentale distinguere tra i bambini con asma scarsamente controllata per una non adeguata adesione ai piani terapeutici o per la concomitanza di comorbidità, rispetto a coloro che invece presentano veramente un quadro di asma resistente alla terapia. A tal riguardo, le competenze sanitarie presso l’Istituto Pio XII a Misurina e la permanenza del paziente per periodi relativamente prolungati, con rivalutazioni ravvicinate, consentono di inquadrare correttamente la diagnosi nel paziente e di programmare ed eseguire il relativo piano di trattamento riabilitativo”.

Nel ricordare l’unicità nazionale del centro di Misurina, il Direttore Generale D.ssa Elena Cardinali, specifica che l’Istituto Pio XII è inserito in una task-force che ha portato alla stesura di un protocollo unitario con gli altri due centri europei che si occupano di riabilitazione dell’asma in altura: Briancon e Davos e questo ha creato una sorte di rete internazionale.

“Attualmente a Misurina sono ricoverati una quarantina di ragazzi ma resta aperto l’obiettivo volto ad una stabilità economica duratura nel tempo che, compatibilmente con il tema Covid, ci auspichiamo possa essere coltivata nei prossimi mesi anche fuori dalla regione Veneto perché è giusto e doveroso ricordare che l’Istituto Pio XII deve poter essere una risposta al problema asmatico (asma difficile ma anche asma mal controllata), e respiratorio in genere, in età pediatrica, su tutto il territorio nazionale”, conclude Cardinali.

Endrius Salvalaggio

28 luglio 2021
© Riproduzione riservata

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