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Covid e disagio giovanile. Dalla Regione oltre 2,2 milioni di euro per la presa in carico

Le risorse saranno utilizzate per implementare le Unità Funzionali Distrettuali Adolescenti (UFDA), cioè quei servizi per la presa in carico multidisciplinare dei giovani e delle famiglie che attraversano situazioni di disagio psicologico conseguentemente agli effetti delle misure di contenimento della pandemia. Lanzarin: “Abbiamo l’obbiettivo di prenderci cura della persona e non del sintomo”.


07 SET - Su proposta dell’assessore alla Sanità e ai Servizi sociali, Manuela Lanzarin, la Giunta regionale ha approvato oggi la delibera con cui vengono fissate le indicazioni alle aziende Ulss della Regione per l’implementazione delle Unità Funzionali Distrettuali Adolescenti (UFDA). Si tratta dei servizi per la presa in carico multidisciplinare dei giovani e delle famiglie che attraversano situazioni di disagio psicologico conseguentemente agli effetti delle misure di contenimento della pandemia.

Il provvedimento dispone, a questo scopo, la ripartizione delle risorse tra le varie aziende sociosanitarie territoriali per complessivi 2.274.172 euro, suddivisi in 651.345 euro, riservati al reclutamento di professionisti sanitari e assistenti sociali, e 1.622.827 euro per quello straordinario di psicologi. Saranno le aziende Ulss ad individuare nel loro ambito, almeno un distretto sociosanitario pilota dove avviare l’UFDA.

“Con la diffusione del contagio e l’introduzione delle misure per prevenirlo – spiega in una nota l’assessore alla Sanità e ai Servizi Sociali - i bambini e i ragazzi sono stati i primi a vivere, nel contesto scolastico, le conseguenze del distanziamento sociale e di altri provvedimenti. Queste misure di contenimento della diffusione del Coronavirus hanno messo a dura prova la tenuta psicologica individuale e collettiva dei giovani, complicata anche dalla assenza di relazioni indispensabili per la loro crescita in termini di benessere. Non solo c’è stata la chiusura delle attività scolastiche e l’attivazione della didattica a distanza, ma ai ragazzi sono state precluse moltissime altre forme di socializzazione, dallo sport all’attività nelle palestre e nelle strutture natatorie coperte, dalla visione nei cinema all’attività teatrale e altri intrattenimenti culturali, fino allo stesso riunirsi tra amici o altre forme di ricreazione. Una situazione così prolungata da assumere i contorni di un vero patimento”.

“Con l’approvazione di questa delibera – prosegue l’Assessore – abbiamo l’obbiettivo di prenderci cura della persona e non del sintomo. Diamo attuazione, infatti, a quanto prodotto dal Gruppo di Lavoro, coordinato dalla Unità Organizzativa Famiglia, Minori, Giovani e Servizio Civile della Direzione Servizi Sociali regionale che ha elaborato una proposta di piano che individua, quale ambito di intervento strategico su cui investire il servizio UFDA, ovvero una equipe multi-disciplinare aperta e disponibile a offrire consulenza e presa in carico agli adolescenti e alle loro famiglie in merito ai diversi possibili disagi e ai disturbi psichici legati alla pandemia in atto”.

I servizi erogati sono:
Prima valutazione e accoglienza, con una logica d’intervento a bassa soglia per valutare e processare tutte le segnalazioni provenienti dal territorio.
Raccolta di dati attraverso l’ascolto diretto dell'adolescente o di tutte le persone che ruotano intorno a lui: genitori, insegnanti, animatori.
Analisi multidimensionale. Seguendo il modello di lavoro ecologico/contestuale i diversi operatori, in un’ottica multidisciplinare, raccolgono tutti i dati personali e di contesto per delineare le prime ipotesi d’intervento. La consulenza è il momento di restituzione in cui si conclude la prima fase che deve avere tre possibili esiti come: dimissione con follow-up a distanza programmata; presa in carico direttamente da parte dell'equipe in tutte le situazioni di generico disagio ovvero di situazioni cliniche di non particolare gravità/complessità; presa in carico di un servizio di secondo livello.

Le risorse finanziarie saranno distribuite tra le Ulss sulla base della percentuale della popolazione regionale residente nel rispettivo territorio:
ULSS 1 Dolomiti (4%): 90.966,88 euro complessivi;
ULSS 2 Marca Trevigiana (18%): 409.350,96 euro complessivi;
ULSS 3 Serenissima (13%): 295.642,36 euro complessivi;
ULSS 4 Veneto Orientale (5%): 113.708,60 euro complessivi;
ULSS 5 Polesana (5%): 113.708,60 euro complessivi;
ULSS 6 Euganea (19%): 432.092,68 euro complessivi;
ULSS 7 Pedemontana (7%): 159.192,04 euro complessivi;
ULSS 8 Berica (10%): 227.417,20 euro complessivi;
ULSS 9 Scaligera (19%): 432.092,68 euro complessivi.

07 settembre 2021
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