Pnrr. In Basilicata 5 Ospedali di Comunità, 17 Case di comunità e 6 Cot
Tre OdC saranno in provincia di Potenza e 2 in quella di Matera. Le CdC saranno 11 nella provincia di Potenza e 6 in quella di Matera. Sarà inoltre completato il piano per la banda larga: "Un risultato importante che consentirà di attivare i servizi di telemedicina, innovativi per la presa in carico del paziente, soprattutto per quelli con patologie croniche”, evidenzia il presidente Bardi.
17 FEB - In Basilicata saranno realizzate, grazie al Pnrr, 17 Case di Comunità e 5 Ospedali di Comunità. Inoltre “la Basilicata sarà la prima regione in Italia a completare il piano per la banda larga che doterà 103 Comuni lucani di una tecnologia di trasmissione dei dati integralmente in fibra. Un risultato importante che consentirà di attivare i servizi di telemedicina, innovativi per la presa in carico del paziente, soprattutto per quelli con patologie croniche”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Basilicata
, Vito Bardi, nel corso di una riunione per illustrare l’impianto organizzativo che disegnerà la medicina territoriale della Basilicata nei prossimi anni. Un’organizzazione capillare che intercetta le esigenze della popolazione e sarà realizzata con i fondi del Pnrr.
Capisaldi della riforma, illustra la Regione in una nota, sono le
Case della comunità, luoghi fisici aperti sette giorni su sette e H24, dove il cittadino potrà trovare una risposta adeguata alle diverse esigenze sanitarie o sociosanitarie, grazie al servizio garantito da medici, infermieri e assistenti sociali. Delle 16 Case della comunità previste sul territorio regionale, 11 saranno realizzate nella provincia di Potenza e 6 in quella di Matera, finanziate con oltre 25 milioni di euro.
Ponte di collegamento tra l’ospedale e il territorio saranno gli
ospedali di comunità, dove saranno presi in carico i pazienti soprattutto cronici, permettendo così anche un miglior utilizzo delle strutture ospedaliere. In Basilicata sorgeranno cinque ospedali di comunità: 3 in provincia di Potenza e due in provincia di Matera, finanziati con oltre 11 milioni di euro.
La Centrale operativa territoriale, Cot, è un modello organizzativo innovativo che svolge una funzione di coordinamento della presa in carico della persona e raccordo tra servizi e professionisti coinvolti nei diversi setting assistenziali: attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere e rete dell’emergenza-urgenza. In Basilicata ne sono previste 6, finanziate con oltre 1 milione di euro.
Completeranno il modello organizzativo l’unità di Continuità Assistenziale, ossia un’équipe mobile distrettuale per la gestione di situazioni e condizioni clinico-assistenziali di particolare complessità e di comprovata difficoltà operativa di presa in carico sia di singoli individui che di comunità. Figura centrale sarà poi l’infermiere di famiglia: professionista di riferimento che assicura l’assistenza infermieristica ai diversi livelli di complessità in collaborazione con tutti i professionisti presenti nella comunità in cui opera, perseguendo l’integrazione interdisciplinare, sanitaria e sociale dei servizi e dei professionisti e ponendo al centro la persona.
Invece i consultori si occuperanno della salute dei minori, delle donne e problematiche delle coppie e delle famiglie. Mentre il Dipartimento di prevenzione, promuoverà azioni volte a individuare e rimuovere le cause di nocività e malattia di origine ambientale, umana e animale.
“Stiamo mettendo in campo – ha detto Bardi – un nuovo modello di organizzazione della sanità territoriale. Il momento di confronto con i sindaci e le province è di fondamentale importanza, perché le strutture che andremo a realizzare con i fondi del Pnrr dovranno essere facilmente raggiungibili e riconoscibili da tutti i cittadini. Le basi che ora mettiamo condizioneranno l’offerta sanitaria regionale del futuro. Continueremo a interloquire con gli enti locali, per far sì che la nostra sanità diventi competitiva ed efficace per tutti i cittadini”.
17 febbraio 2022
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