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Autonomia differenziata. De Matteis (Smi): “Colpo di grazia per la sanità calabrese e del Mezzogiorno”

Il presidente nazionale emerito del Sindacato dei medici italiani interviene dopo il via libera del CdM. “La pandemia da Covid avrebbe dovuto generare un grande ripensamento di un modello di sistema sanitario e una sua maggiore statalizzazione, superando le inefficienze delle regioni a partire da quelle meridionali e della Regione Calabria. Occorre fermare l’autonomia differenziata, ne va di mezzo il carattere universale del Ssn”.

10 FEB - “L’approvazione in Consiglio dei Ministri del progetto di all’autonomia differenziata darà il colpo di grazia alla sanità calabrese e a quella del Mezzogiorno”. A dirlo, in una nota, è Cosmo De Matteis, presidente nazionale emerito del Sindacato dei medici italiani (Smi), secondo il quale “la pandemia da Covid avrebbe dovuto generare un grande ripensamento di un modello di sistema sanitario e una sua maggiore statalizzazione, superando le inefficienze delle regioni a partire da quelle meridionali e della Regione Calabria. Si ritorna, invece, a una proposta che non tiene conto di cosa sia successo in questi due anni di pandemia”.

Il Covid 19, per De Matteis, “è stato arginato solo grazie all’azione di coordinamento dello Stato! Siamo contrari, per queste ragioni, a qualsiasi ipotesi che metta in pratica uno stravolgimento dell’azione redistributiva dello Stato legata alla fiscalità generale e alla gestione in toto, senza più una compartecipazione nazionale, alle regioni di servizi come quelli erogati dalla sanità. La sanità deve tornare ad essere un diritto per tutti i cittadini del Paese”.

“In questo senso – aggiunge il presidente nazionale emerito dello Smi - la fondazione Gimbe ci ricorda nel suo rapporto, di qualche giorno fa, che la mobilità sanitaria conferma la forte capacità attrattiva delle Regioni del Nord, cui corrisponde quella estremamente limitata delle Regioni del Centro-Sud, visto che nel decennio 2010-2019, tredici Regioni, quasi tutte del Centro Sud, hanno accumulato un saldo negativo pari a 14 miliardi di euro. Le cinque Regioni con saldi negativi superiori a 1 miliardo sono tutte al Centro-Sud: Campania (- 2,94 miliardi), Calabria (-2,71 miliardi), Lazio (-2,19 miliardi), Sicilia (-2 miliardi) e Puglia (-1,84 miliardi).Bisogna invertire questa tendenza alla desertificazione sanitaria del sud e della Calabria interrompendo i viaggi della speranza per motivi di salute verso il Nord del Paese. Nella nostra regione sono decine gli ospedali che sono stato chiusi negli ultimi dieci anni, con intere province, come quella di Cosenza con un solo nosocomio”.

“In Calabria – conclude De Matteis - è ormai difficile farsi soccorrere dal 118, così come incominciano ad essere sempre di più le zone senza medici di famiglia. Per queste ragioni occorre fermare l’autonomia differenziata, perché ne va di mezzo la salute dei cittadini calabresi e il carattere universale del nostro Servizio Sanitario Nazionale”.

10 febbraio 2023
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