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Calabria. Bufera sul commissario Cotticelli licenziato da Conte dopo una imperdonabile performance televisiva dove ammette di non sapere di essere lui il responsabile del Piano Covid. Al suo posto nominato Zuccatelli

A costare il posto al commissario la gaffe sul piano Covid, di cui ha "scoperto" di essere responsabile solo rispondendo ad alcune domande in tv. Eppure il Piano esiste ed è stato predisposto a giugno proprio dalla sua struttura con la sua firma in calce al decreto commissariale e definitivamente varato a luglio. Il punto è che, al di là dello "smarrimento" di Cotticelli, di quel piano sembrano comunque essersi perse le tracce tanto da costringere l'intervento del commissario nazionale Arcuri

07 NOV - Ha presentato le sue dimissioni questa mattina il commissario ad acta per la Calabria Saverio Cotticelli. Ma poco prima il suo "licenziamento" era stato annunciato su Twitter direttamente dal premier Giuseppe Conte: "Il commissario per la sanità in Calabria Saverio Cotticelli va sostituito con effetto immediato. Anche se il processo di nomina del nuovo commissario prevede un percorso molto articolato, voglio firmare il decreto già nelle prossime ore. I calabresi - si legge in una nota stampa del premier - meritano subito un nuovo commissario pienamente capace di affrontare la complessa e impegnativa sfida della sanità".
 







Nella notte il Consiglio dei Ministri ha nominato al suo posto Giuseppe Zuccatelli, attuale commissario dell’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio e dell’azienda ospedaliera universitaria Mater Domini di Catanzaro.
 
A costare il posto a Cotticelli l'apparizione alla trasmissione di Rai3 Titolo V, dove il generale dei Carabinieri ha prima affermato che i numeri della Calabria non fossero così preoccupanti da inserire la Calabria nell'area rossa, pur dimostrando di non avere contezza neanche di quanti fossero i posti letto di terapia intensiva attivati in Regione e poi, soprattutto, si è scoperto del tutto impreparato sulla vicenda del piano covid regionale previsto dal Decreto Rilancio.
 
Cotticelli, leggendo un parere da lui espressamente richiesto al Ministero della Salute, inviatogli lo scorso ottobre, sembra scoprie in diretta di essere lui il responsabile della redazione di questo piano del quale sembra tra l'altro non essere a conoscenza del fatto che in realtà il piano l'aveva già firmato e inviato al ministero come confermato dallo stesso docastero della Salute che in mattinata chiarisce che il "piano covid per il potenziamento della rete ospedaliera di emergenza è stato adottato dalla struttura commissariale della regione il 18 giugno, integrato il 3 luglio, approvato dal ministero della Salute il 16 luglio". Insomma il piano covid per la Regione Calabria esiste, lo ha presentato proprio Cottarelli che oggi appare quasi stupito di avere sulle sue spalle questa incombenza.
 
Ma al di là della gaffe oggettivamente inspiegabile dell'ex generale dei Carabinieri resta il fattto che quel piano sia comunque rimasto sulla carta fino a poche settimane fa, dal momento che il Commissario straordinario per l'emergenza Arcuri è dovuto intervenire scavalcando Cotticelli ed individuando, lo scorso 19 ottobre, aziende sanitarie provinciali e aziende ospedaliere come soggetto attuatore per il piano di riordino della rete ospedaliera in vista dell'emergenza Covid.
 
Le strutture commissariali locali hanno dovuto trasmettere a Roma in pochi giorni la pianificazione operativa degli interventi per adeguare le strutture alle linee guida dettate dal ministero della Salute e sono state individuate come responsabili non solo dell'effettiva realizzazione, ma anche dell'acquisto di attrezzature medicali e dei mezzi trasporto previsti dal piano.
 
L'ormai ex commissario, nel corso dell'intervista, sembra quindi confondere il piano Covid con la responsabilità di chi avrebbe dovuto gestire quel piano, anche a livello di risorse. La diatriba con la Regione nasce infatti su questo punto. Mentre nel corso della prima gli oltre 45 milioni arrivati in Calabria grazie ai decreti legge 14 e 18 del 2020 sono stati gestiti direttamente dalla presidenza della Regione, in accordo con la struttura commissariale, nel corso della seconda ondata la questione è stata gestita in maniera diversa.
 
La responsabilità di elaborare il Piano Covid è stata affidata a Cotticelli e non alla presidenza della Regione, visto il commissariamento della Calabria. Ed è stato lui, come raccontavamo, a redarre quel piano fin da giugno. Inizia poi dal mese successivo una battaglia tra commissario e presidenza della Regione sulla gestione di quelle risorse stanziate per attuare il piano covid previsto da Decreto Rilancio. Da qui la richiesta da parte di Cotticelli di un parere al Ministero della Salute che, ad ottobre, conferma la sua competenza e responsabilità nella gestione del piano da lui redatto. Il resto è ormai cronaca.
 
 
 
Giovanni Rodriquez

07 novembre 2020
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