Campania. Consiglio approva Odg ‘salva-punti nascita’
L’atto si riferisce a quelli di Piedimonte Matese, Polla, Sapri e Sessa Aurunca. Oliviero (Pd): “Invitiamo il Governo nazionale a rimuovere l’argomento della cancellazione dei reparti ospedalieri dedicati al parto e alle nascite nella nostra Regione come condizione ostativa all’uscita dal programma di rientro. La Campania è e resta giovane. Eliminare i reparti dedicati alla nascita di nuovi bambini sarebbe stata una ingiustizia”.
11 MAR - “La chiusura dei punti di nascita in quattro Comuni della Regione Campania non deve essere più considerato un alibi e un pretesto da agitare, da parte del governo centrale, per non far uscire dal Piano di rientro dai disavanzi sanitari la Regione Campania. In Consiglio abbiamo votato all’unanimità, infatti, il no alla disattivazione dei Punti nascita nei Comuni di Piedimonte Matese, Polla, Sapri e Sessa Aurunca”. Così il presidente del Consiglio regionale della Campania,
Gennaro Oliviero, a margine del voto compatto di tutti i consiglieri contro la soppressione dei centri dedicati alla nascita dei bambini a Piedimonte Matese, Polla, Sapri e Sessa Aurunca.
“Ho proposto questo argomento all’ordine del giorno – le parole di Oliviero riprese dall’Ansa - affinché la prosecuzione dell’attività dei centri di nascita in quattro Comuni campani non comporti l’uscita dal Piano di rientro dai disavanzi sanitari della Regione. Il punto è stato firmato da tutti i capigruppo in Consiglio e votato in maniera unanime dai consiglieri. Con questo atto di coraggio invitiamo, ora, il governo nazionale a rimuovere, finalmente, l’argomento della cancellazione dei reparti ospedalieri dedicati al parto e alle nascite nella nostra Regione come condizione ostativa all’uscita dal programma di rientro”.
“In passato – sottolinea infine il presidente del Consiglio regionale campano - avevamo più volte richiesto l’apertura in deroga di questi reparti, l’ultima volta nel maggio 2023. La Campania è e resta giovane e, ricordiamolo, proprio in provincia di Caserta c’è il Comune più giovane d’Italia, Orta di Atella. Dunque, eliminare i reparti dedicati alla nascita di nuovi bambini sarebbe stata una ingiustizia per i cittadini che credono ancora in un sistema di aiuto alle famiglie e alla vita”.
11 marzo 2025
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