Air Mmg Campania. Smi non firma: “Regione non mette un euro per i medici”
Il segretario regionale del Sindacato Medici Italiani spiega le ragioni del no: “Di fronte alle aumentate incombenze e dei nuovi carichi di lavoro, la Regione ‘fa orecchie da mercante’ non prevedendo di destinare nessuna risorsa aggiuntive e nemmeno un euro a sostegno della medicina territoriale. Questo atteggiamento della Parte Pubblica regionale la dice lunga su come si voglia rilanciare la medicina del territorio”.
06 OTT - “Non abbiamo firmato l’’Accordo Integrativo Regionale (AIR) Campania dei Medici di Medicina Generale in quanto non prevede nessun incremento economico, ma solo carichi lavorativi per i medici di medicina generale”. Lo spiega, in una nota, Giovanni Senese, segretario regionale Campania dello Smi. “Le indennità per la partecipazione dei medici alle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT ) previste nell’AIR del 2020 di sei euro per paziente sono le stesse di oggi e riproposte a distanza di ben cinque anni”.
“Di fronte, inoltre, alle aumentate incombenze e dei nuovi carichi di lavoro dovuti alle pratiche burocratiche – prosegue Senese - la Regione Campania ‘fa orecchie da mercante’ non prevedendo di destinare nessuna risorsa aggiuntive e nemmeno un euro a sostegno della medicina territoriale. Questo atteggiamento della Parte Pubblica regionale la dice lunga su come si voglia rilanciare la medicina del territorio”.
Lo Smi giudica negativamente, inoltre, la decisione della Regione Campania di “far fronte alle zone disagiate non con un criterio uniforme, per esempio riconoscendo incentivi per quei medici che vanno ad esercitare in quelle zone, ma solo tendendo conto delle possibilità finanziarie del bilancio regionale. Questo potrebbe dire che aree regionali disagiate potrebbero rimanere scoperte di medici di medicina generale”.
“Riteniamo che questo AIR sia irricevibile perché la Regione Campania ha deciso di non destinare risorse sufficienti per i medici di famiglia”, ribadisce Senese. “Allo stesso tempo prendiamo atto che ancora una volta non si prevedono misure per la deburocratizzazione del lavoro dei medici, che avrebbero permesso di potere dedicare più tempo per la cura dei pazienti. Per queste ragioni, come atto politico, abbiamo ritenuto non firmare questo AIR”.
06 ottobre 2025
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