Piano ospedaliero. “L’Ostetricia resti all’Ospedale del Mare”. Lettera di Ciarambino al Ministro Lorenzin
Il nodo della Ginecologia destinata a fare posto alla Cardiochirurgia torna a catalizzare l’attenzione con l’imminente via libera definitivo al Piano ospedaliero regionale. Al no della dirigenza medica allo smantellamento del reparto già pronto a Napoli est che comporterebbe 2 mln di spesa per convertire il punto nascita a centro cardiochirugico si registra l‘ennesima iniziativa del M5S. LA LETTERA
09 DIC - Prevedere che il polo materno infantile della città sia costituito (quando sarà) dalla onerosa e lunga riconversione ristrutturazione del Loreto Mare (che però avrà un pronto soccorso di I livello) o rappresentato da Villa Betania, struttura accreditata non completa per tutte le discipline, comporterà rischi per la salute delle donne in casi critici (un addome acuto in una donna gravida) ovvero la necessità di trasferimenti tra presidi dall’ospedale del Mare verso strutture meno dotate e meno sicure per le donne. Una scelta che potrebbe aumentare dunque il rischio per le donne in gravidanza che abbiano bisogno di prestazioni di pronto soccorso.
A dirlo a chiare lettere è il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale
Valeria Ciarambino che scrive una lunga e articolata lettera al ministro della Salute Beatrice Lorenzin alla vigilia dell’approvazione definitiva del Piano ospedaliero che ha già incassato il disco verde con prescrizioni da parte dei ministeri vigilanti sui programmi operativi del Piano di rientro dal deficit.
Il nodo nell’Ostetricia d’urgenza programmato e realizzato nel presidio di Napoli est ma da dismettere per far posto alla Cardiochirurgia viene insomma nuovamente al pettine. Dopo le proteste dell’Aogoi, della Cisl medici e della Cimo dello scorso aprile vede torna all’attacco il Movimento 5 Stelle. Il caso era già approdato in Parlamento e in Regione con due interrogazioni dei grillini. Proprio Ciarambino di recente, dopo un sopralluogo all'ospedale del Mare aveva divulgato le foto del reparto già pronto e dotato di tutte le strumentazioni.
"Nella nostra interrogazione oltre a chiedere conto di quanti milioni di euro di denaro pubblico saranno sprecati, vogliamo sapere come si intende garantire l'assistenza delle emergenze ostetriche e ginecologiche di alta complessità in tutta l'area che gravita intorno all'Ospedale del Mare e che conta 2 milioni di abitanti, visto che già 6 punti nascita pubblici sono stati chiusi. E che senso ha prevedere un ulteriore reparto di cardiochirurgia, posto che il fabbisogno di posti letto dedicati è assolto dalle 12 strutture già esistenti. A nostro avviso occorre emendare il piano ospedaliero e salvare dallo smantellamento un reparto da far invidia ai più moderni ospedali d'Italia - spiega Ciarambino, che aggiunge: Quei reparti vanno aperti subito”.
Il 'neo' Ginecologia del Piano ospedaliero
In effetti che ci fosse un neo nella programmazione dell’offerta ginecologica e materno infantile pianificata dal Piano ospedaliero regionale se ne era accorta mesi fa già l’Aogoi (l’Associazione dei ginecologici ospedalieri italiani), che per voce del segretario nazionale
Antonio Chiantera e di
Andreina Anziano, ginecologa, componente del sindacato di categoria, dirigente medico del Loreto Mare, aveva puntato il dito con varie uscite pubbliche sulla stampa locale.
Una falla, quella segnalata dai camici bianchi della disciplina, e ora dai 5 Stelle, che in effetti nemmeno l’ospedale del mare riuscirebbe a chiudere. Anzi, proprio il nuovo assetto organizzativo del mega presidio di Ponticelli, aggraverebbe tale lacuna visto che è previsto l'azzeramento dei posti letto di Ostetricia (dai 48 originari, ai 24 successivi allo 0 di oggi) a favore del reparto di Cardiochirurgia sebbene sia una scelta giustificata, nella stesura del Piano ospedaliero, con la presenza della vicina Villa Betania (che soddisferebbe tale bisogno assistenziale specialistico) e con la mission futura disegnata per il Loreto Mare confligge con alcune considerazioni di merito organizzativo che Ciarambino torna ad elencare nella sua missiva al Ministro.
Ettore Mautone
09 dicembre 2017
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