Covid. Appello dei diabetici: “Non chiudere le diabetologie a causa del virus”
L’appello di Fand-Associazione Italiana Diabetici, Emilio Augusto Benini, in previsione del “serio rischio che diverse regioni possano a breve entrare in zona arancione a causa della pandemia”. Questo alla luce di quanto accaduto nei mesi passati: “In tanti si sono ritrovati a trascurare la propria malattia e il fai da te si è rivelato disastroso, soprattutto per le persone anziane e per quelle sole”.
19 GEN - “Non chiudete le diabetologie italiane a causa del covid”. Lancia un appello il Presidente di Fand-Associazione Italiana Diabetici
, Emilio Augusto Benini, in previsione del “serio rischio che diverse regioni possano a breve entrare in zona arancione a causa della pandemia”.
“La richiesta di non chiudere le diabetologie - spiega Benini in una nota - deriva da quanto accaduto nel corso dei precedenti lockdown, durante i quali sono stati registrati seri problemi per le persone con diabete, che hanno portato a una forte disattenzione verso la cura da parte di chi si è letteralmente sentito abbandonato. In tanti si sono ritrovati a trascurare la propria malattia e il fai da te si è rivelato disastroso, soprattutto per le persone anziane e per quelle sole. Se è vero che disponiamo della telemedicina, la visita in presenza è, in molti casi, indispensabile e fondamentale”.
Secondo il Presidente Fand, le statistiche dopo la prima fase della pandemia, a strutture diabetologiche serrate, hanno fatto registrare un aumento importante delle complicanze come piede diabetico e retinopatia. “I malati cronici in generale, e le persone con diabete in particolare - sottolinea Benini -, non possono ogni volta pagare a caro prezzo la chiusura di strutture pubbliche decisa per fronteggiare la pandemia: visite diabetologiche e specialistiche legate al rischio di complicanze non sono procrastinabili”.
Infine Fand invita “caldamente” chi ancora non sia vaccinato “a farlo immediatamente. La raccomandazione - conclude Benini è rivolta in particolar modo alle persone con diabete, giovani e anziani, e ai familiari delle persone con diabete, perché il coronavirus ha dimostrato particolare predilezione per le categorie fragili”.
19 gennaio 2022
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