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Nasce la prima associazione italiana sulle patologie di origine "ambientale"


Obiettivo: informare i cittadini sui rischi legati all’uso di certe sostanze e fornire ai medici strumenti per effettuare diagnosi e percorsi terapeutici che tengano conto del “fattore ambiente”. L’Assimas è presieduta da Antonio Maria Pasciuto, unico membro italiano dell'Accademia europea di medicina ambientale.

17 SET - Taglio del nastro per l’Assimas, la prima Associazione Italiana di Medicina Ambientale e Salute che si prefigge l’obiettivo di introdurre un nuovo approccio per intervenire sulle patologie di origine ambientale. Si tratta di quelle malattie legate ad agenti ambientali (siano essi di tipo fisico, chimico, biologico) ed in continuo aumento nel mondo e in Italia. “È ormai dimostrato – spiega l’Assimas nella nota di presentazione - che molte malattie croniche e la gran parte dei disturbi funzionali trovano la loro genesi in sovraccarichi di tipo ambientale quali ad esempio gli inquinanti di tipo chimico, i metalli pesanti, l’elettrosmog, le muffe. Tutto ciò è presente nell'aria, nell'acqua, nel suolo e nel cibo che ingeriamo, ed è proprio per studiare e svelare le ‘sostanze nascoste’ che ogni giorno agiscono sul nostro stato di benessere che nasce la ‘Medicina Ambientale Clinica’. Oggi si può finalmente far riferimento su nuove tipologie di indagini di laboratorio e strumentali per poter giungere ad una diagnosi eziologica ed intraprendere così una terapia che tenga conto anche del ‘fattore ambiente’, così importante ma ancora troppo sottovalutato”.

Tra le patologie emergenti di origine “ambientale” troviamo la Sindrome da stanchezza Cronica, la Sensibilità chimica multipla, la Fibromialgia ma, spiegano gli esperti, è ormai dimostrato il ruolo determinante svolto dai fattori ambientali anche alla base dello svilupparsi e dell’evolvere di molte patologie croniche già note tra cui l’asma bronchiale, le allergie, molte malattie dermatologiche, tumori. Questi vanno ricercati non solo in riferimento all’inquinamento atmosferico, ma anche tra i diserbanti, i metalli pesanti, l’elettrosmog, gli insetticidi, le muffe e persino tra le nanoparticelle

L’Assimas, presieduta da Antonio Maria Pasciuto, unico membro italiano del Consiglio Direttivo di Europeam (Accademia europea di medicina ambientale www.europaem.org), avvierà i primi seminari già da questo autunno (27 ottobre a Milano e il 10 novembre a Roma). Le giornate di lavoro sono dedicate a specialisti e medici di famiglia che vogliono approfondire e sviluppare competenze in Medicina Ambientale Clinica. Il corso post-lauream partirà invece a gennaio 2013.
 
Lo Specialista in Medicina Ambientale Clinica, spiega l’Assimas concludendo, “è una figura del tutto nuova nel panorama della medicina Occidentale, agisce come un detective, alla ricerca di quei fattori che sono alla base di malattie respiratorie, allergie della pelle e persino alcuni tipi di tumore, analizzando il paziente nella sua totalità, indagandone le abitudini di vita, l’ambiente domestico e lavorativo in cui si muove. Contribuendo in modo significativo ad aggiungere il pezzo mancante a quel quadro complessivo che, per ognuno di noi, fa la differenza tra salute e malattia. Un percorso importante e significativo per estendere ed arricchire le capacità cliniche di ogni medico, che sia di famiglia o specialista in un campo ben preciso, perché la Medicina Ambientale Clinica è una branca trasversale. Qualsiasi patologia infatti (in special modo quelle croniche ed i disturbi funzionali) può avere come causa o concausa, fattori provenienti dall’ambiente in cui viviamo”.
 

17 settembre 2012
© Riproduzione riservata

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