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Infanzia. Dal Think Tank “On Radar” di Fondazione Menarini, le proposte per contrastare abusi e disagio  tra i minori


In Italia ci sono circa 9 milioni di minori e di questi il 9% subisce maltrattamenti, di cui l’85% psicologici, 10% fisici e 3% sessuali. Dati allarmanti che si sono ulteriormente aggravati dopo l’inizio della pandemia. Da 28 esperti riuniti arrivano alcune soluzioni di contrasto a partire dalla costituzione di un Osservatorio permanente sugli abusi presso gli Organi Giudiziari e dalla promozione di un Network tra Procure e operatori del settore

30 NOV -

Un Osservatorio permanente sugli abusi presso gli Organi Giudiziari con incontri periodici di aggiornamento e la promozione di un Network tra Procure e operatori del settore, per favorire il dialogo e garantire una corretta presa in carico delle singole situazioni dei minori con abusi e disagi. Un coinvolgimento dei pediatri per introdurre i potenziali indicatori di disagio nella redazione del bilancio di salute. Corsi di formazione per le neomamme sul rischio della divulgazione di foto dei propri bambini sui social media, spesso oggetto in seguito di fenomeni di pedopornografia. E anche sportelli di ascolto nelle scuole.

Sono queste alcune delle proposte lanciate dal primo incontro “Infanzia bruciata. Aiutiamoli a sorridere”, organizzato dal Think Tank “On Radar” della Fondazione Internazionale Menarini, che ha visto 28 esperti - tra medici, psicologi, pedagogisti, educatori, forze dell’ordine, magistrati e di altre figure che vengono a contatto con gli adolescenti -coalizzati con l’obiettivo di mettere in moto cambiamenti reali, attraverso il dialogo per affrontare i nodi irrisolti del disagio minorile.

Per gli esperti, gli abusi sui minori non si possono contrastare se affrontati da una sola prospettiva: bisogna coalizzarsi per creare una rete coordinata e a “maglie strette” a supporto della famiglia e della scuola per prevenire e intercettare precocemente ogni forma di disagio. L’obiettivo finale è produrre soluzioni da portare all’attenzione delle istituzioni delle Commissioni parlamentari.

Sono stati quattro i grandi temi sui quali si è concentrato il primo incontro di “On Radar”: isolamento sociale, abusi fisici e psicologici, periferia e povertà e violenza digitale.

La creazione di una rete di competenze, che includa tutti gli adulti che vengono a contatto con bambini e adolescenti, rappresenta lo strumento più idoneo per costruire un percorso formativo finalizzato ad accompagnarli nella crescita fino a renderli cittadini consapevoli, protagonisti della propria vita, delle proprie scelte e dei propri sogni – ha spiegato Massimo Scaccabarozzi, direttore del Think Tank On Radar – nel progetto, il minore diventa l’attore principale del cambiamento affinché non sia vittima e/o potenziale autore di abusi e maltrattamenti, attraverso una serie di iniziative formative ed educative per aiutarlo a distinguere, ad esempio, il confine tra un complimento innocente e apprezzamenti e atteggiamenti discriminatori e/o a sfondo sessuale”.

L’intento ambizioso, ha concluso Scaccabarozzi, è quello di contribuire a realizzare una condizione di salute globale del minore, in linea con alcuni degli obiettivi dell’Agenda Onu 2030, tra cui, in particolare, il superamento della povertà e l’accesso all’istruzione”.

Dall’incontro tra gli esperti è emersa la necessità di fare formazione e informazione. Coinvolgendo non solo gli adulti ma anche i bambini che possono influenzare in maniera virtuosa i genitori.

Una formazione ad hoc che coinvolge anche i pediatri. “C’è una scarsa formazione dei pediatri sul tema – ha detto Pietro Ferrara, Pietro Ferrara, referente nazionale della Società Italiana di Pediatria (Sip) per abusi e maltrattamenti e professore di Pediatria presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma – come possiamo interpretare i segnali dei bambini se non sappiamo leggerli. Dobbiamo agire facendo prevenzione già dai primi stadi. Ecco perché stiamo portando avanti un progetto formativo nelle scuole di specializzazione in pediatria. Pisa, Firenze, Modena, Udine e Messina alcune delle scuole coinvolte. Abbiamo l’obbligo di insegnare alla pediatria di oggi e domani i segnali da intercettare, dai cambiamenti improvvisi agli incubi notturni, fino a comportamenti autolesionistici, perdita di urine e feci, disturbi del comportamento alimentare. Bisogna guardare ogni fenomeno dall’ottica del bambino che è molto diversa dalla nostra – ha concluso - solo così i progetti che stiamo mettendo in campo si concretizzeranno”.



30 novembre 2022
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