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Alopecia. A Bologna una mostra contro lo stigma


Una raccolta di fotografie per sensibilizzare su una patologia che ancora oggi è un tabù e crea gravi disagi a chi ne è affetto. La mostra “Mettiti nei miei panni” è organizzata dall’Associazione Sensibilizzazione Alopecia Aerata ASAA e promossa dal Comune di Bologna. L‘obiettivo è dare visibilità alla Alopecia, affinché sia riconoscibile, nominabile, legittimata nella sua esistenza come vera e propria patologia, e non solo come disagio estetico.

18 MAG - Verrà inaugurata il 27 maggio prossimo a Bologna, presso la Scuderia Future Food Living Lab di Piazza Verdi, alla presenza della vicesindaca Emily Clancy, la mostra fotografica del progetto “Mettiti nei miei Panni “con gli scatti di Andrea Brintazzoli, organizzata dall’Associazione Sensibilizzazione Alopecia Aerata ASAA e promossa dal Comune di Bologna.

Un progetto fotografico in cui 12 persone affette da Alopecia Areata, Totale e Universale invitano il pubblico ad avvicinarsi alla loro immagine, profondamente modificata dall’Alopecia, attraverso un gioco empatico e coinvolgente che vuole rendere più sensibile lo sguardo collettivo, per abituarlo ad un nude look non determinato da una scelta estetica e nemmeno da un trattamento chemioterapico, ma come conseguenza di una malattia genetica ed autoimmune quale è l’Alopecia Areata.

I ritratti dei volti senza capelli mirano a dare visibilità alla Alopecia, affinché, spiega l’associazione in una nota, “sia riconoscibile, nominabile, legittimata nella sua esistenza come vera e propria patologia, e non solo come disagio estetico, e perciò portata all’attenzione che merita al fine di sensibilizzare la comunità nella sua interezza e le istituzioni. Il mancato riconoscimento della stessa come malattia rara, insieme alla forte influenza dei canoni estetici convenzionali che la società odierna ci impone, rendono infatti spesso doloroso il percorso personale di adattamento e di accettazione della propria immagine che questa malattia richiede”.

L’Alopecia Areata si manifesta in diverse forme e con decorso imprevedibile con piccole chiazze glabre fino alla perdita completa dei capelli e dei peli. L’incidenza e la prevalenza non si conoscono con precisione. Si è stimato che l’Alopecia Areata colpisca il 2% della popolazione, 145 milioni di persone nel mondo, indipendentemente dal sesso, dal colore della pelle, dalle abitudini alimentari, dai comportamenti igienici e personali. Può manifestarsi a qualunque età, fin dai primi mesi di vita, ed è più frequente tra i 20 e i 40 anni. “L’Alopecia Areata è una patologia genetica ed autoimmune, la cui origine genetica è stata identificata e confermata da una ricerca condotta da un team di ricercatori della Columbia University Medical Center anche se ad oggi non sono chiari i meccanismi scatenanti”, spiega l’Associazione nata nel 2008 dalla volontà di un gruppo di auto mutuo aiuto per offrire ascolto, esperienza, serenità e benessere interiore alle persone affette da alopecia e ai loro familiari.

18 maggio 2023
© Riproduzione riservata

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