Quotidiano on line
di informazione sanitaria
13 OTTOBRE 2024
Cronache
segui quotidianosanita.it

Calcio e rischio di commozioni cerebrali. Oms e Fifa lanciano campagna di sensibilizzazione  


“Sospetta e proteggi. Nessuna partita vale il rischio”, questo il claim della campagna che fornirà risorse per riconoscere una sospetta commozione cerebrale e per proteggere i giocatori. Tesdros (Oms): “La commozione cerebrale è un problema di salute pubblica preoccupante a tutti i livelli del calcio e di molti altri sport, richiede maggiori livelli di consapevolezza e azione”. Infantino (Fifa): “Il calcio deve essere un'attività praticata in sicurezza, da tutti, ovunque”.

19 SET - “Sospetta e proteggi. Nessuna partita vale il rischio” (Suspect and Protect: No Match is Worth the Risk). Il richiamo è al mondo del calcio e arriva dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e dalla Fifa, la Federazione internazionale del calcio, che con le sue associazioni affiliate diffonderà la campagna di sensibilizzazione sulle commozioni cerebrali, trauma cranico che rappresenta un rischio per ogni giocatore in campo.

Sviluppata attraverso un'ampia consultazione con esperti di salute cerebrale della Fifa Medical e dell'Oms, approvata e sostenuta da giocatori, allenatori e medici di squadra di tutto il mondo, la campagna “Suspect and Protect” mira ad aumentare il riconoscimento di segni e sintomi di commozione cerebrale tra i giocatori, gli allenatori e il personale medico, nonché il pubblico in generale. La campagna ricorda che i sintomi di commozione cerebrale possono richiedere fino a 72 ore per manifestarsi e offre indicazioni su come tornare a giocare in sicurezza dopo una commozione cerebrale sospetta o confermata.

"La commozione cerebrale è un problema di salute pubblica preoccupante a tutti i livelli del calcio e di molti altri sport, richiede maggiori livelli di consapevolezza e azione”, dichiara in una nota Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale dell'Oms. “Ecco perché – aggiunge Tedros - l'Oms è orgogliosa di collaborare con la FIFA nella campagna Suspect and Protect per promuovere comportamenti corretti per proteggere il cervello dei calciatori, giovani e anziani, in tutto il mondo dai rischi di commozione cerebrale”.

“La commozione cerebrale è una lesione cerebrale e dovrebbe sempre essere presa sul serio. Giocare a calcio dovrebbe essere un'attività praticata in sicurezza, da tutti, ovunque”, le parole del presidente della FIFA, Gianni Infantino. "Conoscere i segnali di una commozione cerebrale, essere consapevoli dei rischi e curare correttamente una commozione cerebrale può aiutare a mettere al primo posto la sicurezza dei giocatori”. Da Infaintino “un grande ringraziamento alle associazioni affiliate alla FIFA per i loro sforzi nel lanciarsi con noi e per aver seguito i consigli forniti dai nostri colleghi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità".


La campagna si basa su tre ambiti di azione principali da diffondere all'interno di squadre nazionali, club e campionati professionistici e comunità amatoriali e di base.

ESSERE CONSAPEVOLI: che si tratti di un giocatore, un allenatore, un medico di squadra, un genitore o un tutore, è importante capire che la commozione cerebrale è un trauma cranico e dovrebbe sempre essere presa sul serio. Tutti dovrebbero conoscere i segnali comuni di una commozione cerebrale e sapere quando cercare urgentemente un consulto medico.

SOSPETTARE: chiunque subisca un impatto diretto o indiretto alla testa, al viso, al collo o al corpo, dovrebbe essere valutato per i sintomi della commozione cerebrale. I sintomi possono manifestarsi fino a 72 ore dopo. Includono mal di testa o sensazione di "pressione", nausea o vomito, problemi di equilibrio, vertigini o instabilità sui piedi, visione distorta/offuscata o doppia, sensibilità alla luce e/o al rumore, problemi di memoria (difficoltà a ricordare l'evento traumatico e/o gli eventi precedenti o successivi), sensazione di sonnolenza, confusione o incapacità di concentrarsi, problemi di sonno.

PROTEGGERE: chiunque presenti uno o più sintomi di commozione cerebrale dovrebbe lasciare immediatamente il campo e farsi visitare da un medico il prima possibile o comunque entro 24 ore. I sintomi di una commozione cerebrale possono cambiare o evolversi nel giro di minuti, ore, giorni e persino settimane dopo l'evento traumatico. Alcuni sintomi richiedono cure mediche urgenti. I giocatori devono seguire le indicazioni mediche al ritorno in gioco. Nessuna partita vale il rischio.

19 settembre 2024
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Cronache

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy