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Aborto. “Disatteso dalle Regioni quello farmacologico in ambulatorio”. Raccolta firme dell’Associazione Coscioni


Lo scopo è di “chiedere ai Consigli regionali di approvare procedure chiare, definite e uniformi per l'aborto farmacologico in regime ambulatoriale, per garantire a tutte le donne la possibilità di scegliere e di prendere il secondo farmaco a casa”

21 MAG - Dal 2020 “l'aborto farmacologico può essere eseguito in ambulatorio o in consultorio (Linee di indirizzo ministeriali) con la possibilità di prendere la seconda compressa a casa propria. Eppure non tutte le Regioni, a distanza di 5 anni, hanno recepito e applicato le indicazioni ministeriali, sprecando così preziose risorse (economiche e professionali) e mettendo a rischio la nostra salute. Perché un ricovero non necessario è pericoloso per la salute e costituisce un costo evitabile”. Lo sottolinea l'Associazione Luca Coscioni che oggi a Roma ha presentato, alla vigilia del 47esimo anniversario della legge 194, la campagna 'Aborto senza ricovero' che ha lo scopo di “chiedere ai Consigli regionali di approvare procedure chiare, definite e uniformi per l'aborto farmacologico in regime ambulatoriale, per garantire a tutte le donne la possibilità di scegliere e di prendere il secondo farmaco a casa”.

“Sprecare risorse è inaccettabile, soprattutto in un contesto come quello sanitario. Così come è inaccettabile non garantire alle donne la possibilità di scegliere la procedura farmacologica e l'autosomministrazione del secondo farmaco a casa propria - dichiarano Filomena Gallo, avvocata e segretaria nazionale dell'Associazione Coscioni, e Chiara Lalli, bioeticista e consigliera generale - Come sempre, la condizione necessaria dell'esercizio di un diritto e di una scelta è l'informazione. La nostra campagna vuole anche contribuire alla corretta informazione sull'applicazione della 194 e sulla salute riproduttiva". Mirella Parachini e Anna Pompili, ginecologhe e consigliere generali dell'Associazione Coscioni, sottolineano che “l'appropriatezza delle prestazioni sanitarie è un principio fondamentale della sanità pubblica: a parità di efficacia e sicurezza, si deve privilegiare il regime assistenziale che comporta la minore spesa. Un ricovero non necessario, poi, è pericoloso per la salute. L'aborto farmacologico è sicuro e la possibilità di autosomministrazione è stata ed è ostacolata spesso per ragioni meramente ideologiche”.

La conferenza stampa è stata seguita da una tavola rotonda cui hanno partecipato associazioni e il gruppo interparlamentare sull'interruzione volontaria della gravidanza, nell'intento di creare una rete per raccogliere le firme per le petizioni rivolte ai Consigli regionali.

21 maggio 2025
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