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Dall’Onu via libera alla prima Dichiarazione Globale su malattie non trasmissibili e salute mentale, focus su equità e sostenibilità


L’Onu ha approvato la prima dichiarazione politica globale che integra la lotta alle malattie non trasmissibili e la promozione della salute mentale. L’obiettivo è ridurre entro il 2030 i fattori di rischio, ampliare l’accesso alle cure e affrontare nuove sfide ambientali e digitali. Previsti impegni concreti su tabacco, alimentazione, inquinamento e disinformazione.

26 SET - I leader mondiali hanno manifestato un ampio consenso alla prima dichiarazione politica globale delle Nazioni Unite che affronta in modo integrato le malattie non trasmissibili (MNT) e la salute mentale. Il testo, frutto di cinque mesi di negoziati intergovernativi, sarà sottoposto all’approvazione definitiva durante l’80ª sessione dell’Assemblea Generale prevista per ottobre 2025.

Il sostegno politico è emerso ieri durante il quarto Incontro di Alto Livello dell’Assemblea Generale ONU su MNT e salute mentale, che ha riunito capi di Stato, di governo e ministri della salute.

Le MNT – tra cui malattie cardiovascolari, polmonari, tumori e diabete – rappresentano oggi la principale causa di morte a livello globale, con oltre 43 milioni di decessi nel 2021, inclusi 18 milioni di persone con meno di 70 anni. L’82% di questi decessi prematuri si verifica nei Paesi a basso e medio reddito. Parallelamente, i disturbi mentali colpiscono oltre un miliardo di persone in tutto il mondo.

La dichiarazione, intitolata “Equità e Integrazione: Trasformare vite e mezzi di sussistenza attraverso la leadership e l’azione contro le malattie non trasmissibili e la promozione della salute mentale e del benessere”, fissa obiettivi globali da raggiungere entro il 2030. Tra questi: 150 milioni di fumatori in meno, 150 milioni di persone in più con l’ipertensione sotto controllo e altrettante con accesso a cure per la salute mentale.

Il documento integra le lezioni apprese durante la pandemia di Covid e si espande per includere nuove aree prioritarie come salute orale, polmonare, cancro infantile, malattie epatiche, renali e rare. Viene inoltre riconosciuta l’influenza dei determinanti ambientali – tra cui inquinamento atmosferico, cottura non sicura, esposizione al piombo e sostanze chimiche pericolose – nonché l’impatto crescente dei rischi digitali, dall’eccessivo tempo davanti agli schermi ai contenuti dannosi, fino alla disinformazione online.

Importante anche l’attenzione normativa rafforzata verso le sigarette elettroniche, i nuovi prodotti del tabacco, il marketing alimentare malsano rivolto ai bambini, l’etichettatura nutrizionale fronte-pacco e l’eliminazione dei grassi trans. La dichiarazione riconosce inoltre le esperienze e i bisogni delle persone che vivono con MNT e disturbi mentali, delle popolazioni vulnerabili ai cambiamenti climatici, degli Stati insulari in via di sviluppo (SIDS) e delle comunità in contesti umanitari.

26 settembre 2025
© Riproduzione riservata

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