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Papa Leone XIV all’industria farmaceutica: “Progresso ambiguo, non perseguite il guadagno a danno dei poveri”


Papa Leone XIV ha denunciato le "ambiguità" dell'industria farmaceutica. Come caso emblematico ha citato il fentanyl, "droga della morte" che negli Usa è seconda causa di morte tra i poveri. Il Pontefice ha affermato che la diffusione di droghe sintetiche letali non è solo opera dei trafficanti, ma riguarda anche la produzione farmaceutica senza un'etica globale.

23 OTT - Un monito forte e chiaro, che tocca uno dei gangli vitali dell’economia globale. Papa Leone XIV, nel suo lungo discorso ai movimenti popolari, ha puntato i riflettori sulle “ambiguità” dell’industria farmaceutica, un settore che “certamente rappresenta un grande progresso”, ma che, spinto dalla logica del profitto, rischia di alimentare derive pericolose per la salute pubblica e la dignità della persona.

Il Pontefice ha denunciato senza giri di parole la cultura contemporanea del “culto del benessere fisico”, quasi un’“idolatria del corpo”, amplificata da “certe campagne pubblicitarie”. In questa visione distorta, “il mistero del dolore è interpretato in modo riduttivo”, portando a una dipendenza dagli antidolorifici. “La cui vendita”, ha osservato il Papa, “va ovviamente a incrementare i guadagni delle stesse case di produzione”.

Un circolo vizioso che, secondo il Santo Padre, ha conseguenze devastanti. La critica si è fatta ancora più netta con il riferimento al caso concreto del fentanyl. Il Pontefice lo ha definito senza mezzi termini “la droga della morte”, ricordando che la dipendenza da oppioidi, di cui il fentanyl è il simbolo, “sta devastando in particolare gli Stati Uniti”, dove rappresenta “la seconda causa di morte tra i poveri”.
Il Papa ha quindi allargato la responsabilità oltre i soli trafficanti illegali. “Il dilagare di nuove droghe sintetiche, sempre più letali”, ha affermato, “non è solo un crimine dei trafficanti di droga, ma è una realtà che ha a che fare con la produzione dei farmaci e con il suo guadagno, privi di un’etica globale”.

Un’accusa grave, che chiama in causa non solo le condotte illecite, ma un modello di business che, in assenza di una robusta etica globale, può generare mostri. L’intervento di Leone XIV non è dunque solo una riflessione spirituale, ma un appello preciso a un esame di coscienza collettivo e a una maggiore responsabilità sociale da parte di uno dei settori industriali più potenti e influenti del pianeta.

23 ottobre 2025
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