Obamacare. Il 13% degli iscritti alla riforma non è più in grado di pagare l’assicurazione
Agli inizi del 2015 erano 11,7 milioni le persone iscritte alla nuova forma di assistenza sanitaria, ma un censimento di fine marzo rilevava che 1,5 milioni di loro avevano perso l’assistenza perché non più in grado di pagare l'assicurazione. A rischio altri 6,4 mln di persone.
04 GIU - Circa il 13 per cento delle persone che si sono iscritte alla nuova forma di copertura assicurativa per l’assistenza sanitaria prevista dalla riforma del presidente Barack Obama hanno dovuto lasciare l’assistenza perché non più in grado di pagare i premi. L’allarme arriva dalle pagine del New York Times, che riferisce come – secondo i dati diffusi dall’amministrazione – agli inizi di marzo l’amministrazione parlasse di 11,7 milioni di persone che nel corso del 2014 avevano firmato per la nuova forma di assistenza. Pochi giorni fa, tuttavia, i funzionari federali hanno dovuto correggere il numero, spiegando che al 31 marzo il numero di iscritti era sceso a 10,2 milioni. In pratica ammontano a 1,5 milioni le persone che hanno perso l'assistenza perché non sono stati più in grado di pagare i premi che loro stessi avevano scelto tra quelli – ridotti - offerti dalla Obamacare.
E il grosso di quelli che ancora continuando a pagare i premi lo fanno perché ricevono qualche forma di sussidio. In pratica l'85%. Infatti, “Sylvia Mathews Burwell, segretario dei servizi sanitari e umani, ha pubblicato un nuovo rapporto di iscrizione ei dati evidenziati indicano che 6,4 milioni di persone sono state ricevendo sussidi federali per acquistare l'assicurazione negli Stati dove il mercato era gestito dal governo federale”, riferisce il NY Times. L’obiettivo dichiarato di Burwell è quello di garantire la presenza di 9,1 milioni di persone con copertura e premi pagati entro la fine di dicembre 2015.
Dei 10,2 milioni di persone che sono stati arruolati a fine marzo il 68 per cento aveva scelto di medio livello "piani d'argento", e il 21 per cento erano nei “piani di bronzo”. Il valore del metallo è legato al livello di copertura garantito che, in ordine, decrescente, va dal platino, all’oro, all’argento fino al bronzo.
Intanto, però, sui sussidi utilizzati per pagare i premi pendono dubbi di costituzionalità che riguardano la differenza di erogazione da parte degli Stati. Sulla questione è atteso il pronunciamento della Corte Suprema nel corso delle prossime settimane. Ma senza sussidi, molte persone potrebbero non essere in grado di permettersi un’assicurazione e, dunque, di curarsi.
04 giugno 2015
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