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Ludopatia. Federserd a Renzi: “Sono 800mila le famiglie italiane che convivono con un malato di gioco d'azzardo”


Così il presidente della Federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze, Pietro D'Egidio, in una lettera aperta inviata al presidente del Cosiglio, Matteo Renzi, fa il punto della situazione. "In Italia abbiamo uno dei più efficaci sistemi di intervento e di cura. Ma servirebbero risorse per 200 mln l'anno, recuperabili modificando la disciplina fiscale sul Sistema Gioco".

13 NOV - Nel Congresso Nazionale su “Gioco d’Azzardo. Società Istituzioni Servizi” organizzato da Federserd e tenutosi a Milano il 10 e 11 novembre è stato tracciato un quadro della situazione italiana di una gravità strordinaria. Oltre 800.000 famiglie convivono con un malato di gioco d’azzardo patologico.
Vivono una situazione economica drammatica, a volte non riescono neppure ad avere danaro per fare la spesa e chiedono aiuto ai sindaci". Così il presidente della Federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze, Pietro D'Egidio, in una lettera aperta inviata al presidente del Cosiglio, Matteo Renzi.
 
"Le relazioni familiari vengono gravemente compromesse, così come le attività sia di lavoro che di studio. Infatti queste 800.000 persone che soffrono adesso di gioco d’azzardo patologico appartengono a tutte le fasce di età; sono giovani, studenti, lavoratori, pensionati - si spiega nella missiva -.
Sono parimenti coinvolti sia le donne che gli uomini ed in misura particolarmente elevata le persone più fragili del nostro tessuto sociale, quelle che maggiormente soffrono le conseguenze di questa grave crisi economica. A livello locale molte amministrazioni stanno cercando di mettere in essere interventi di contrasto che non possono che essere palliativi in assenza di un preciso indirizzo di politica nazionale. Questi malati possono essere curati".
 
D'Egidio spiega come in Italia vi sia uno dei più efficaci sistemi di intervento e di cura che, però, "ha bisogno di risorse economiche per potersi fare carico della cura anche di questi malati". "In questi giorni a Milano - si spiega nella lettera - abbiamo stimato che lo stanziamento minimo necessario per affrontare in maniera seria il tema della cura della dipendenza da gioco d’azzardo patologico in Italia è di 200 milioni di euro l’anno. Una somma recuperabile facilmente modificando la disciplina fiscale sul Sistema Gioco. Questa è per noi anche l’occasione per trasmetterle la preoccupazione sul degrado e l’abbandono da parte dello Stato del complessivo sistema di intervento per la cura delle dipendenze patologiche. Un sistema di intervento che ha maturato in 30 anni una mole di esperienze e di capacità che sono un patrimonio della nazione, una risorsa per i malati, e che Lei ha il dovere di non disperdere".

13 novembre 2015
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