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In vacanza attenti alla disidratazione


Caldo e sole, lunghe passeggiate e code in auto o davanti ai musei. E il rischio di disidratazione aumenta, soprattutto tra gli anziani e i bambini. Dagli esperti dell’Osservatorio Sanpellegrino e dai nutrizionisti i consigli per tenere sotto controllo il “radiatore biologico umano”.

04 AGO - Perdita di concentrazione, stanchezza e spossatezza. E poi crampi muscolari, cefalea e un generale senso di vertigine. Sono questi i principali sintomi della carenza di liquidi, rischio che aumenta con l’estate e i viaggi per le vacanze, soprattutto a causa del lungo periodo di tempo che si passa sotto il sole senza bere. Per questo gli esperti dell’Osservatorio Sanpellegrino e i nutrizionisti i consigli per tenere mettono in guardia dal rischio disidratazione e diffondono una serie di consigli per, mutuando un linguaggio da motori, tenere sotto controllo il “radiatore biologico umano”. “Il corpo – spiegano - ha bisogno di essere idratato costantemente e, allo stesso, tempo nutrito con cibi leggeri, come frutta e verdura”. A rischio soprattutto bambini e anziani perché hanno un istinto più limitato alla sete.  
La disidratazione può essere un pericolo soprattutto per chi ha scelto l’auto per raggiungere la desiderata meta estiva. “E’ quindi importante idratarsi costantemente”, spiega Umberto Solimene, direttore della Scuola di Specializzazione in Idrologia Medica/Medicina Termale dell’Università degli Studi di Milano. “Perché ogni funzione biologica dell’organismo – aggiunge -, cerebrale, digestiva, respiratoria, muscolare e cardiocircolatoria, è legata all’acqua. Per questo, specie durante un viaggio lungo e dispendioso, è necessario compensare le perdite naturali di liquidi”.
Pietro Migliaccio, medico butrizionista e presidente della Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione sottolinea come “uno stato di cattiva idratazione è un pericolo soprattutto per chi guida, poiché riduce le capacità psico-motorie del cervello. Prevenirne l’insorgenza, quando si è in viaggio, significa evitare tutta una serie di conseguenze che vanno da mal di testa al senso di spossatezza alle vertigini.”
Il segreto, quindi, è non dimenticare mai di bere. “Anche se la sete non si avverte, bisogna imporsi di farlo ad intervalli regolari durante il viaggio, aumentando la quota idrica in base al caldo e all’attività svolta”, sottolinea Alessandro Zanasi, idrologo e docente della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Respiratorio e della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Bologna.
La bevanda più consigliata è l’acqua, mentre occorre evitare alcolici e non abusare di bevande zuccherate. Bollino decisamente rosso per le bibite ghiacciate, mentre risulta molto efficace rinfrescarsi spesso il volto.
 

04 agosto 2011
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