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Usa. Ora i leader del GOP puntano a rinviare ogni ipotesi di riforma sanitaria. Nonostante il continuo pressing di Trump


Portare a casa una riforma sanitaria sostenuta solo dai repubblicani entro la fine di agosto è del tutto impossibile, anche se mai riuscissero a mettere da parte i loro disaccordi. Quanto alle prospettive di un possibile accordo bipartisan, almeno al momento, anche queste restano altrettanto dubbiose, soprattutto per l'atteggiamento bellicoso da parte del presidente Trump che non accenna a smorzarsi.

01 AGO - Nella giornata di ieri i leader repubblicani del Senato hanno annunciato la loro intenzione di lasciare da parte il tema dell'assistenza sanitaria in modo da concentrarsi su altre priorità legislative. Questo nonostante le continue pressioni del presidente Donald Trump per abrogare e sostituire l'Affordable Care Act. Ma l'insistenza della Casa Bianca sembra non aver sortito effetti sui leader del GOP. I senatori repubblicani, in assenza di certezze sull'effettiva possibilità di poter presentare un piano capace di raccogliere almeno 50 voti, sono ormai propensi a lasciar da parte il tema sanità per passare ad occuparsi di altro.
 
Sulla parziale aborazione dell'Obamacare "abbiamo già avuto il nostro voto e stiamo passando ora alla riforma fiscale", ha affermato il senatore John Thune (S.D.), uno dei più vicini a Mitch McConnell, capo della maggioranza al Senato, parlando della prossima grande priorità legislativa del GOP. Sulla stessa lunghezza d'onda il Sen. Roy Blunt (Mo.), altro membro della leadership del Senato repubblicano che ha affermato: "Penso che sia il momento di passare a qualcos'altro. Torneremo sull'assistenza sanitaria quando avremo trovato il modo di superare la situazione di stallo in cui ci troviamo".
 
Non a caso McConnell non ha affrontato il tema dell'assistenza sanitaria nelle sue osservazioni in apertura dei lavori al Senato ieri pomeriggio. Il senatore John Cornyn (Tex.), ha inoltre commentato duramente le dichiarazioni del direttore del bilancio della Casa Bianca Mick Mulvaney rilasciate alla CNN domenica scorsa, con le quali esortava i repubblicani a non passare ad altri provvedimenti prima di votare nuovamente sull'assistenza sanitaria: "Non credo che [Mulvaney] abbia molta esperienza circa il Senato. Ha un grande lavoro da portare avanti. Dovrebbe concentrarsi su quello e lasciar fare a noi il nostro lavoro".
 
Alcuni legislatori repubblicani, dopo le ultime sconfitte, hanno proseguito i loro lavori su alcune modifiche da apportare all'ACA, ma, al momento, non c'è alcun segnale circa un possibile nuovo imminente voto sulla materia. Intanto, un numero crescente di repubblicani ha sollevato la prospettiva di lavorare insieme ai democratici su alcuni possibili cambiamenti da apportare all'ACA con l'intento di stabilizzare il mercato assicurativo.
 
"Adesso, mentre gli assicuratori si preparano a bloccare i loro tassi per il 2018, l'amministrazione Trump sta appendendo un'enorme spada di Damocle sulle teste di milioni di americani minacciando di porre fine ai pagamenti che l'amministrazione dovrebbe garantire per abbassare le franchigie e i costi della spesa out-of-pocket di tanti americani ", ha affermato il senatore di minoranza Charles E. Schumer (DN.Y.) al Senato.
 
Insomma, portare a casa una riforma sanitaria sostenuta solo dai repubblicani entro la fine di agosto è del tutto impossibile, anche se mai riuscissero a mettere da parte i loro disaccordi. Quanto alle prospettive di un possibile accordo bipartisan, almeno al momento, anche queste restano altrettanto dubbiose, soprattutto per l'atteggiamento bellicoso da parte del presidente Trump che non accenna a smorzarsi.
 
Giovanni Rodriquez

01 agosto 2017
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