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Usa. Trump si rifiuta di difendere l’Obamacare. Ed ora milioni di malati rischiano di perdere ogni copertura sanitaria


Lo scorso giovedì Trump ha infatti annunciato la rinuncia alla difesa di alcune parti chiave dell'ACA sostenendo, di fatto, il ricorso presentato da 20 Stati a maggioranza repubblicana, guidati dal Texas, che ne contestano la costituzionalità. Se dovesse prevalere questa posizione,  milioni di americani affetti da patologie perderebbero le loro protezioni. Malati di cancro o Hiv non avrebbero assistenza sanitaria. Una decisione che potrebbe avere anche serie ripercussioni politiche nelle elezioni del midterm.

10 GIU - Dopo non essere riuscita ad abrogare l'Affordable Care Act nonostante un Congresso controllato dai Repubblicani, l'amministrazione Trump ha deciso di adottare una strategia diversa per lo smantellamento della legge. Una strategia non esente da rischi politici. Lo scorso giovedì Trump ha infatti annunciato la rinuncia alla difesa di alcune parti chiave dell'ACA sostenendo, di fatto, il ricorso presentato da 20 Stati a maggioranza repubblicana, guidati dal Texas, che ne contestano la costituzionalità. 
 
Se dovesse prevalere questa posizione, in primo luogo milioni di americani affetti da patologie perderebbero le loro protezioni. Questa la prima conseguenza del venir meno di quel cosiddetto "mandato individuale" che obbliga ogni cittadino ad avere un'assicurazione sanitaria e che 'costringe' le compagnie assicurative a fornire coperture a prezzi calmierati anche a persone con pagologie pregresse. Per intenderci, stiamo parlando, ad esempio, del rischio di lasciare senza nessuna copertura sanitaria malati di cancro o Hiv.
 
La seconda conseguenza riguarda, invece, la creazione di un precedente sull'obbligo di questo e di futuri presidenti di seguire il loro dovere costituzionale facendo applicare e proteggendo quelle leggi regolarmente emanate dal Congresso. 
 
Per capire il rapido evolversi di questa situazione, proviamo a fare prima un breve passo indietro. Nel sostenere la costituzionalità dell'ACA, la Corte Suprema ha rilevato che il "mandato individuale" superava il potere del Congresso ai sensi della Clausola del Commercio, ma ciò nonostante confermava il requisito come legittimo esercizio del potere del Congresso di imporre tasse. Successivamente il Congresso con la riforma fiscale Trump ha abrogato il "mandato individuale" fissando a zero le penalità per non conformità, a partire dal 2019. A seguito di questa scelta, 20 Stati, guidati dal Texas, hanno fatto causa sostenendo che, poiché non è più necessario riscuotere entrate fiscali a seguito dell'azzeramento delle sanzioni per il mancato rispetto del "mandato individuale", anche il resto della legge è da ritenersi incostituzionale.
 
E arriviamo così allo scorso giovedì, quando il Dipartimento di Giustizia ha rifiutato di fare il suo lavoro, cioè difendere le leggi degli Stati Uniti quando queste vengono attaccate in tribunale. "Il ramo esecutivo ha una lunga tradizione nella difesa della costituzionalità degli statuti regolarmente emanati se si possono portare avanti ragionevoli argomenti in loro difesa. Questo è uno dei rari casi in cui la decisione corretta è quella di rinunciare alla difesa", ha scritto il procuratore generale Jeff Sessions in una lettera al Congresso.
 
In questo modo, però, si  è deciso di non difendere, non solo il "mandato individuale" ma anche altre due disposizioni ad esso intrecciate: il “guaranteed issue” (che obbliga le compagnie assicuratrici a fornire copertura a chi ha condizioni di malattia preesistenti) e il "community rating" (addebitare premi più alti sulla base della storia medica della persona).
 
Una decisione che potrebbe portare dunque con sé gravi conseguenze, non solo per milioni di cittadini americani, ma anche a livello politico nelle prossime elezioni del midterm. Recenti sondaggi hanno infatti rilevato che l'assistenza sanitaria è un tema cruciale per gli elettori quest'anno. In un sondaggio della NBC News / Wall Street Journal pubblicato questa settimana, emerge come per il 22% degli intervistiati proprio il tema dell'assistenza sanitaria sia il fattore più importante nel decidere il proprio voto, davanti ad altre tematiche come l'economia, le armi, le tasse e l'immigrazione.
 
Giovanni Rodriquez

10 giugno 2018
© Riproduzione riservata

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