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Sos Smart Ostomy Support. Da Fais servizio “connected care” per la salute delle persone con stomia, incontinenza e ricanalizzazioni


In risposta alla Fase 2 dell’emergenza sanitaria da Covid-19, una soluzione innovativa per promuovere la cura a distanza.  Ideato dalla Federazione Associazione Incontinenti e Stomizzati, il servizio è sviluppato da I-Tel e si avvale della collaborazione di: Enea, Gamification Lab – Sapienza, Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma, PriorItalia, Variazioni.

24 GIU - Arriva il servizio S.O.S. - Smart Ostomy Support, il primo esempio di “connected care” per le persone con stomia, incontinenza e ricanalizzazione. Una modalità nuova che , soprattutto in questo momento di Fase 2, consente di ridurre significativamente l’afflusso in ospedale, affidando alle connessioni tecnologiche la possibilità di assistenza e cura da remoto. 

Si tratta della prima iniziativa del genere in ambito di stomia grazie al quale sarà possibile: dare assistenza a pazienti stomizzati o incontinenti in aree geografiche che non dispongono di ambulatori specialistici; aiutare i pazienti con mobilità ridotta che riceverebbero il consulto da remoto senza doversi recare in ambulatorio; ridurre l’impatto ambientale diminuendo la necessità di spostamenti di infermieri, medici e pazienti; ridurre i costi per il Sistema Sanitario Nazionale, diminuendo le false urgenze e gli accessi al pronto soccorso; offrire uno strumento di conciliazione vita - lavoro per medici, infermieri e stomaterapisti; migliorare la qualità del lavoro strutturando i processi e riducendo l’uso indiscriminato e non regolamentato di strumenti di comunicazione (es. messaggi WhatsApp) per richieste di aiuto, disincentivare il fenomeno del "fai da te” da parte del paziente che spesso ricorre al web per avere risposte ad un suo bisogno più o meno urgente.
 
“Siamo estremamente orgogliosi di questo progetto – spiega Pier Raffaele Spena, Presidente di Fais –. E’ una iniziativa che nasce dai reali bisogni delle persone che vivono la stomia e l’incontinenza, l’associazione se ne fa portatrice e realizza soluzioni utili ed efficaci. Siamo certi che, una volta entrato a regime, concorrerà a migliorare la qualità di vita dei pazienti”.

Il Servizio sarà attivato anche presso il Bambin Gesù di Roma, l’Istituto Nazionale Tumori di Napoli “Fondazione Pascale” e la Ulss Euganea del Veneto.
“L’avvio della sperimentazione di SOS presso la Fondazione Poliambulanza” - dichiara Nicola Caione, responsabile del progetto Fais – “è un risultato importante che raggiungiamo con il contributo di tutto il team che ringrazio per l’impegno dimostrato. Muoviamo i dati e non i pazienti!”.

"L’assistenza alla persona stomizzata – commenta Danila Maculotti, Patient Manager Ambulatorio Stomizzati di Fondazione Poliambulanza di Brescia - è infatti complessa e delicata ed ha bisogno di costante attenzione. E’ affidata, per questo motivo, ad un infermiere specializzato, lo stomaterapista, che segue tutte le fasi di educazione e riabilitazione fino alla completa autonomia che consiste nella capacità di gestire il cambio del presidio e valutare eventuali anomalie da parte della persona stomizzata. Il raggiungimento dell’autonomia è variabile da paziente a paziente. È questo il periodo nel quale la persona si può presentare più fragile e necessita di una assistenza costante. Da un lato riprendere le quotidiane attività (lavoro, sport, hobby) dall’altro la specifica gestione del presidio (per esempio il distacco della placca), potrebbero portare la persona, e il suo caregiver, a recarsi spesso presso l’ambulatorio di riferimento, anche quando non strettamente necessaria la presenza del paziente. S.O.S. – Smart Ostomy Support è in grado di alleggerire tutto questo. Le ricadute positive coinvolgono anche i professionisti sanitari: il personale coinvolto nella sperimentazione non dovrà necessariamente lavorare da uno studio medico o da un ospedale, ma potrà assistere i pazienti anche da luoghi diversi (es. la propria abitazione), secondo il principio dello smart working”.

Il cuore del servizio risiede nel concetto di “connected care”, che è un sistema che permette la gestione multidisciplinare e domiciliare (non ospedalizzata) del paziente anziano, cronico, fragile e non autosufficiente facendo leva su modelli organizzativi e soluzioni tecnologiche innovative.

“Penso – spiega Fabio Volo, attore - che non sia facile vivere con un sacchetto attaccato all'addome per svolgere alcune funzioni vitali. Per questo sostengo SOS - Smart Ostomy Support. Questo è un progetto che consente a questi pazienti di entrare facilmente in contatto con gli infermieri stomoterapisti e di essere da loro monitorati, superando così le distanze fisiche e psicologiche. I pazienti stomizzati convivono dal momento stesso dell'intervento con una nuova immagine corporea e vivono la loro condizione con una forza e una dignità encomiabili. SOS (Smart Ostomy Support) è un’opportunità per tutti loro, un piccolo ma importante passo che può contribuire a sanare quelle cicatrici, visibili e invisibili, che si portano addosso. Evitare l'accesso in ospedale quando non necessario e disporre di un consulto a distanza è importante. È il presupposto perché la stomia si coniughi con “normalità”, una parola spesso abusata, sottostimata, svalutata, eppure incredibilmente preziosa. In nome della normalità iniziative come SOS (Smart Ostomy Support) sono incredibilmente preziose”.
 
Il progetto è realizzato con il contributo del CSR Cassa Sovvenzione e Risparmi di Banca d’Italia, BBraun, Coloplast, Convatec e Teleflex. 

24 giugno 2020
© Riproduzione riservata

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