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Al via il Congresso Fnopi. Mangiacavalli: “Il problema degli infermieri è il problema dell’Italia tutta. Ora servono percorsi di carriera chiari e prospettive di remunerazione progressivamente crescente”. Schillaci: “Vogliamo ridare attrattività a professione”

La Presidente della Federazione in apertura dei lavori: “Necessario configurare una professione stratificata, con percorsi di crescita e carriera molto chiari, con prospettive di remunerazione progressivamente crescente, con un welfare aziendale dedicato, dal momento che si tratta di una professione prevalentemente femminile, organizzata su turni, che non conosce sabati, domeniche e feste comandate”. Il Ministro: “Solo se rendiamo nuovamente attrattiva questa professione risolveremo la carenza di infermieri, fermeremo la fuga verso l’estero”.

20 MAR -

“Se, come è vero, qui in Italia formiamo i migliori infermieri d'Europa, reclutati spesso all'estero ancora prima di discutere la tesi, è giusto anche che chi entra in Italia ad esercitare questa nobile professione intellettuale abbia la stessa preparazione e la stessa buona reputazione (good standing) di chi esce, ferma restando la forte volontà, più volte condivisa con il ministro Schillaci, che è uomo di scienza e conosce bene queste dinamiche, di impegnarci per far tornare in Italia più di 30mila infermieri in servizio all'estero”. Lo ha detto Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), aprendo i lavori del Congresso nazionale 'Infermiere - innovazione, sfide e soluzioni', dal 20 al 22 a Rimini.

“Per farlo è necessario configurare una professione stratificata, con percorsi di crescita e carriera molto chiari, con prospettive di remunerazione progressivamente crescente, con un welfare aziendale dedicato, dal momento che si tratta di una professione prevalentemente femminile, organizzata su turni, che non conosce sabati, domeniche e feste comandate - ha spiegato Mangiacavalli - Il concetto da cui ripartire è l'innovazione, che sta e deve stare nei modelli organizzativi ed assistenziali, promuovendo un linguaggio standardizzato e sfruttando la digitalizzazione che inevitabilmente cambierà le professioni e il modo di lavorare".

“Dobbiamo dare atto all'attuale Governo e alle commissioni parlamentari – ha proseguito - di non aver mai sottovalutato la questione infermieristica. Le proposte avanzate dalla nostra Federazione sono sempre state oggetto di riflessione e approfondimento. In molti casi hanno trovato accoglimento”.

“Apprezziamo le misure sulla libera professione per gli infermieri del servizio pubblico, le indennità per i colleghi dell'emergenza urgenza, la detassazione degli straordinari - ha aggiunto Mangiacavalli - E poi potremmo parlare di equo compenso, fino all'ordine del giorno recentemente approvato in Senato che impegna il Governo a istituire una cabina di regia nazionale sulla questione infermieristica, una sorta di commissario straordinario che si focalizzi solo su questa tematica: chiediamo che si continui in questo solco e si concretizzino atti normativi strutturali”. Anche “l'arresto in flagranza differita, introdotto per arginare l'inaccettabile fenomeno delle aggressioni a noi sanitari, si sta rivelando una misura proporzionata e di immediata” applicazione.

“Abbiamo compreso e apprezzato - ha proseguito la presidente Fnopi - la volontà precisa di Governo e Regioni di sgravare l'infermiere da compiti routinari e di bassa intensità attraverso figure di supporto a diretta supervisione e controllo dell'infermiere. E ancora: l'impegno, assunto proprio dal ministro Schillaci di fronte al nostro Consiglio nazionale, di partire con le lauree magistrali specialistiche, condizione necessaria per quella che un domani sarà la prescrizione infermieristica di ausili e presidi, come avviene nella maggior parte dei Paesi avanzati. Sono tutte misure che, come ripetiamo spesso, aiutano ad affrontare in maniera sistemica le questioni dirimenti”.

“Ringrazio - ha detto - il presidente Mattarella per aver espresso parole di riconoscenza per il contributo delle professioni infermieristiche alla salute degli italiani in occasione della drammatica pandemia che ha colpito il mondo. Il problema degli infermieri è il problema dell'Italia tutta, non di una singola categoria. Oggi sono 24 milioni le persone con una patologia cronica e 4 milioni quelle con disabilità. Secondo le stime dei demografi, nel 2040 accadrà qualcosa che non ha precedenti nella storia: gli over 50 saranno più degli under 50 e nel 2050 il 35% della popolazione avrà più di 65 anni. Un mix micidiale per la società tutta”.

“Gli infermieri svolgono un ruolo fondamentale nella sanità pubblica anche alla luce delle tante sfide in atto. E’ una professione che siamo impegnati a valorizzare anche grazie all’impulso dato dalla FNOPI attraverso approcci innovativi e proattivi”. Ha detto il Ministro della Salute, Orazio Schillaci intervenendo al Congresso.

“Questo evento – ha proseguito - costituisce un’occasione importante di confronto e ritengo appropriata l’immagine scelta per il vostro congresso – il cubo di Rubik - quale rappresentazione oggettiva della complessità del sistema salute, a cui devono essere fornite risposte e soluzioni innovative, volte a ricomporre i tanti elementi del sistema. In questo contesto così complesso e articolato, è fondamentale ribadire l’importanza centrale dell’evoluzione della professione infermieristica riconoscendo agli infermieri competenze avanzate nei settori fondamentali per il supporto di alcune aree strategiche e prioritarie del Servizio sanitario nazionale”.

“Nel suo intervento – ha precisato Schillaci - la Presidente Mangiacavalli ha ricordato l’impegno e il lavoro portato avanti dal Governo in questi anni per favorire la professione infermieristica. Tornerò su alcune delle misure elencate, ma desidero esprimere il mio apprezzamento per la visione di insieme, il richiamo al coordinamento e alla necessità, in un sistema complesso come quello sanitario dove tutti gli attori coinvolti diano il loro contributo. Perché – come ha detto il Presidente Mangiacavalli - non si vince da soli. E aggiungo: solo attraverso il gioco di squadra che riusciremo a preservare una sanità ispirata ai principi di universalità, solidarietà e uguaglianza”.

“A questo proposito – ha detto il Ministro - , consentitemi una breve parentesi. Pochi giorni fa un giornalista ha raccontato la sua esperienza negativa da paziente in strutture pubbliche inglesi. Il sistema sanitario britannico, a cui come sapete si è ispirato il nostro welfare sanitario, sta vivendo una grave crisi e questo deve farci riflettere sulla capacità di tenuta e robustezza del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Ma anche sulla necessità di mettere in atto i cambiamenti necessari per garantire nel lungo termine la sostenibilità della nostra sanità pubblica. Per fare ciò – lo sappiamo bene - occorre rafforzare la medicina territoriale, per avere veramente una concreta integrazione tra il livello ospedaliero e quello territoriale con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi; accrescere l’efficienza; aumentare la capacità di portare sempre più le cure al domicilio del paziente. E questo assume ancora più rilevanza in una Nazione longeva come la nostra con un numero crescente di persone anziane, pazienti con comorbilità e pluripatologie, che vanno curati a domicilio o in strutture che effettuano interventi sanitari a bassa intensità clinica e non sempre negli ospedali che devono tornare a occuparsi delle acuzie e delle patologie complesse. In questo cambio di paradigma l’infermiere gioca un ruolo di primo piano; il bisogno di assistenza infermieristica cresce in maniera considerevole”.

“Nella sanità del terzo Millennio – ha continuato Schillaci - che stiamo costruendo, l’infermiere sarà sempre più chiamato, in collaborazione con un team multidisciplinare, a svolgere un lavoro di collante con l’ospedale e a svolgere un ruolo essenziale anche in ambito extra ospedaliero.

In questo scenario, la carenza di personale infermieristico rappresenta certamente la principale criticità da risolvere. Ed è in questa direzione che abbiamo assunto alcune delle misure che ha citato la Presidente Mangiacavalli. Consentitemi di rivendicare che questo Governo, dopo anni in cui è stata sottovalutata la ‘questione infermieristica’, ha dato segnali importanti che testimoniano la volontà di ridare attrattività a questa professione così importante. Perché solo se rendiamo nuovamente attrattiva questa professione risolveremo la carenza di infermieri, fermeremo la fuga verso l’estero. Non ci sono soluzioni facili e immediate a tante criticità che in parte abbiamo ereditato. Va detto con grande chiarezza che in un contesto di risorse limitate, è stato necessario fare delle scelte. Noi abbiamo scelto di puntare sul personale sanitario e di dare grande attenzione proprio agli infermieri”.

Lo abbiamo iniziato a fare migliorando le retribuzioni economiche, intervenendo sul vincolo di esclusività. E ricordo che in Parlamento è stato recentemente votato un emendamento al DDL sulle Prestazioni Sanitarie che proroga al 2027 la possibilità di esercitare la libera professione.

Lo abbiamo iniziato a fare, adottando norme più severe per fermare il fenomeno della violenza nelle strutture sanitarie che colpisce principalmente gli infermieri che sono tra i primi operatori ad interfacciarsi con i pazienti e i loro familiari”.

“Ma la valorizzazione – ha rimarcato - si costruisce anche riformando i percorsi specialistici con l’acquisizione di competenze nuove e conoscenze avanzate, necessarie all’avanzamento di carriera. E su questo ambito c’è l’impegno del Ministero per l’avvio in tempi brevi delle Lauree specialistiche in cure primarie e sanità pubblica; in cure pediatriche e neonatali; in cure intensive e nell'emergenza. In una sanità in continua evoluzione, è necessario che sia consentito alle giovani leve, che vogliono intraprendere questa professione, di scegliere un percorso clinico, oltre all’indirizzo organizzativo. È un cambiamento che va portato avanti, perché siamo consapevoli che per rendere una professione attrattiva bisogna dare ai più giovani una prospettiva, garantire loro la possibilità di un avanzamento di carriera. Questa è una leva motivazionale fondamentale.

Il rafforzamento delle competenze è importante anche per consentire ai nostri giovani di accrescere un bagaglio di conoscenze adeguato a una sanità che è molto cambiata e che richiede proprio nuove competenze, come la capacità di sapere gestire le tecnologie digitali per realizzare una sanità che sia davvero di prossimità”.

“Sempre in un’ottica motivazionale e di valorizzazione della professione infermieristica, abbiamo portato avanti con le Regioni cambiamenti relativi alla figura dell’operatore socio-sanitario e all’introduzione dell’assistente infermiere. La finalità è quella di supportare l’infermiere, che resta il responsabile del processo funzionale. Come dicevo in apertura, per governare un sistema complesso come quello sanitario, c’è bisogno del contributo di tutti. Sono certo di poter contare sul vostro apporto per la piena funzionalità degli importanti investimenti del PNRR. Infatti, solo se tutti gli attori in campo scelgono di entrare nella partita riusciremo a rendere più moderno ed efficiente il nostro servizio sanitario nazionale. Solo con la partecipazione fattiva di tutti potremo finalmente dire che le sei facciate del cubo di Rubik che fa da sfondo in questa sala, saranno collocate nella loro giusta direzione”, ha concluso.

"Il ruolo svolto da voi infermieri in un contesto come quello odierno che è caratterizzato da evidenti complessità e da continui cambiamenti è fondamentale, per dedizione e devozione. Siete voi a dare sostanza all'articolo 32 della Costituzione che riconosce la salute come fondamentale diritto dell'individuo ed interesse della collettività. E a questo proposito giornate come quella odierna caratterizzate dal confronto sono fondamentali per far fronte in modo sempre più efficiente ai bisogni della collettività". Lo ha detto il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, intervenendo con un videomessaggio.

E in merito ad una "narrazione che ho trovato fuorviante emersa a seguito del mancato rinnovo del contratto della sanità", ha poi aggiunto Zangrillo, "abbiamo proposto un incremento che corrisponde intorno al 7%, precisamente al 6,8%, e per gli operatori del pronto soccorso un incremento complessivo di 520 euro lordi al mese. A questo aggiungo che il contratto prevede una serie di novità che offrono condizioni che io ritengo significative di miglioramento per il personale. Mi riferisco al patrocinio legale gratuito, all'assistenza psicologica, alla possibilità per l'azienda sanitaria di costituirsi parte civile quando si verificano le aggressioni. Inoltre la definizione di questo contratto ci consentirebbe di iniziare subito le trattative per i rinnovi del triennio 2025-2027. Questo grazie ai 20 miliardi che il Governo ha stanziato nelle due tornate, nelle due leggi di Bilancio e che prevede quindi un ulteriore aumento per quel che vi riguarda del 6,9% per la tornata 2025-2027".

"Nel 2018, le stesse sigle sindacali che oggi denunciano la mancanza di risorse o l'esiguità di risorse hanno firmato accordi con incrementi salariali del 3,4% a fronte di un calo del potere d'acquisto che, cumulato negli anni precedenti, era del 12% - ha sottolineato Zangrillo - Ecco, di fronte a questo scenario il mio auspicio è che possa riprendere quanto prima un dialogo costruttivo con tutte le sigle sindacali per lavorare insieme verso un'evoluzione che è quella di tutelare e di valorizzare le nostre persone. Il nostro impegno è massimo su tutti i fronti. Nel 2024, così come nel 2023, abbiamo assunto 150mila persone, quindi 350mila persone in 2 anni. Abbiamo pubblicato 22mila bandi per più di 340mila posti di lavoro e nei primi mesi di quest'anno, nel 2025, abbiamo pubblicato già 2.500 bandi". Questo "risultato straordinario, dopo anni di blocco delle assunzioni, è stato possibile grazie alla riduzione dei tempi concorsuali, al potenziamento del nostro portale inPa che oggi diventa l'unica porta di accesso alle amministrazioni centrali e territoriali per chi vuole entrare nella pubblica amministrazione".



20 marzo 2025
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