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Attività funeraria. Stretta della Regione per contrastare la corruzione

Dopo gli scandali dei mesi scorsi, una direttiva di riordino del settore prevede controlli più stringenti, accreditamento delle imprese, requisiti minimi numerici per il personale e i mezzi. Ogni accesso alle camere mortuarie sarà tracciato e verificato, grazie all'uso di un badge. Le imprese avranno inoltre l'obbligo della Scia, la Segnalazione certificata di inizio attività, anche per l'apertura delle sedi secondarie. Sei mesi di tempo per adeguarsi. Bonaccini-Venturi: "Lotta alla corruzione una priorità, norme condivise perché non vogliamo si ripetano episodi gravissimi”.

04 DIC - Controlli rigidi sulle imprese di onoranze funebri presenti sul territorio dell’Emilia-Romagna, che dovranno essere accreditate per poter operare nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie, pubbliche e private accreditate, con la possibilità di tracciare, attraverso l’uso di badge, chi accede alle camere mortuarie. Sarà così possibile verificare in tempo reale eventuali concentrazioni sospette  nell’assegnazione dei funerali alle stesse imprese. E poi introduzione di requisiti minimi numerici, per personale e mezzi;e obbligo della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) anche per l’apertura delle sedi secondarie delle imprese. È quanto prevede la direttiva di riordino del settore approvata dalla Giunta della Regione Emilia Romagna.

“La lotta alla corruzione deve essere una priorità, e per noi lo è - affermano in una nota congiunga il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi -. Abbiamo quindi previsto un meccanismo di accreditamento, concordato con le associazioni di rappresentanza delle imprese funebri, con l’obiettivo di assicurare trasparenza sulla presenza di persone all’interno delle strutture sanitarie. Questo ci consentirà di effettuare controlli serrati per prevenire il ripetersi di episodi, come è accaduto nei mesi scorsi, assolutamente inaccettabili”.

“La sofferenza estrema di tutti coloro che hanno appena perso una persona cara- proseguono- non può essere calpestata da chi ne approfitta con atti criminosi. Abbiamo disposto un nuovo strumento che va a modificare, rendendola ancora più stringente, la normativa regionale già vigente sul tema. Con questa direttiva- chiudono Bonaccini e Venturi- vogliamo anche rispondere alle difficoltà espresse dai Comuni, sia in fase di verifica della sussistenza dei requisiti per lo svolgimento dell’attività, sia in fase di vigilanza”.

L’obiettivo definito dalla direttiva è il contrasto della corruzione; pertanto, l’accesso delle imprese funebri alle strutture sanitarie e sociosanitarie dell’Emilia-Romagna, pubbliche e private accreditate, sarà sottoposto a un rigido controllo.

Controllo che verrà esercitato attraverso l’accreditamento delle imprese e degli operatori funebri. Il provvedimento pone anche l’accento sull’esigenza, espressa dalle amministrazioni comunali – competenti in materia di autorizzazione e vigilanza – di chiarire alcuni aspetti della disciplina che governa l’esercizio dell’attività funebre sul territorio regionale; disciplina “normata” sinora da due delibere di Giunta (la numero 156 del 2005 e la numero 163 del 2006).

Come funzionano le nuove procedure
Per rafforzare il contrasto alla corruzione, sintetizza la nota della Regione, viene introdotta una procedura diretta all’accreditamento per le imprese funebri operanti nell’ambito delle strutture di ricovero e cura, pubbliche e private accreditate, e delle strutture socio-sanitarie a carattere residenziale accreditate. Ciò consentirà di identificare in maniera tracciabile le imprese e gli operatori funebri che accedono alle camere mortuarie per eseguire le funzioni di loro competenza.

Le imprese potranno accreditarsi attraverso l’inserimento dei dati previsti nell’apposita piattaforma informatica che sarà accessibile dal portale E-R Salute. Per accedere alle camere mortuarie delle strutture e per operarvi, dovranno essere in possesso del mandato dei familiari del defunto, timbrare – con un apposito badge – l’ingresso e le uscite dai locali sanitari.

Il personale incaricato dalla struttura sanitaria dovrà ricevere copia del mandato a operare, dai familiari del defunto, e potrà comunque richiedere agli addetti dell’impresa di identificarsi attraverso l’esibizione di un documento di riconoscimento personale.
Gli addetti dell’impresa non possono svolgere attività attinenti il funerale al di fuori delle camere mortuarie e degli spazi e dei locali di servizio annesse, puntualmente individuati dalle strutture sanitarie. Sono le stesse strutture a regolare lo svolgimento dell’attività degli addetti dell’impresa provvedendo all’individuazione di apposite fasce orarie in cui è concesso l’accesso.

Ogni accesso alle camere mortuarie sarà quindi tracciato e verificato tramite l’apposito badge. Il sistema consentirà, inoltre, di verificare in tempo reale eventuali concentrazioni sospette nell’assegnazione dei funerali alle stesse imprese e permetterà di predisporre un elenco di imprese accreditate a operare nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie, in modo da favorire la libera scelta dei cittadini. I nominativi delle imprese funebri accreditate saranno resi disponibili sul sito della Regione, nel portale Salute.
La regolamentazione

Per quanto riguarda la regolamentazione dell’esercizio dell’attività funebre, la direttiva dispone l’introduzione della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) anche per l’apertura delle sedi secondarie delle imprese, in modo da renderle effettivamente controllabili.

Introduce inoltre misure correttive, rispetto ai precedenti provvedimenti, per il raggiungimento dei requisiti minimi numerici di personale e mezzi che le società (o i consorzi) devono avere per poter garantire l’espletamento dell’attività, facendo esplicito riferimento ai contratti collettivi nazionali di lavoro. Le imprese che esercitano l’attività funebre devono dunque disporre di almeno quattro operatori funebri, o necrofori, in possesso dei requisiti formativi previsti dalla delibera di Giunta regionale 156 del 2005. Ogni impresa dovrà disporre dei requisiti previsti dalla normativa antimafia e di una persona, specificamente individuata, che svolga le funzioni di responsabile della conduzione dell’attività.

Le imprese di onoranze funebri, le strutture di ricovero e cura, pubbliche e private accreditate, e le strutture socio-sanitarie a carattere residenziale accreditate dovranno conformarsi a quanto previsto dalla direttiva entro sei mesi dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.

04 dicembre 2019
© Riproduzione riservata

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