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Oncologia. Più dialogo tra Regione, oncologi medici Aiom e Senior Italia FederAnziani

l’impegno assunto nel corso di un incontro virtuale promosso da AIOM e Senior Italia FederAnziani nell’ambito del tour che le due associazioni stanno svolgendo per incontrare tutti gli assessori alla sanità del nostro Paese

24 MAG - Un confronto sempre più costante tra Assessorato alle Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna e l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) di Senior Italia FederAnziani, con l’obiettivo di migliorare l’assistenza ai pazienti oncologici. Questo l’impegno assunto nel corso di un incontro virtuale promosso da AIOM e Senior Italia FederAnziani nell’ambito del tour che le due associazioni stanno svolgendo per incontrare tutti gli assessori alla sanità del nostro Paese.
 
“Stiamo lavorando per creare le condizioni per rendere più omogenea l’assistenza ai pazienti colpiti da tumore - afferma Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la salute dell’Emilia-Romagna -. I tassi di sopravvivenza da cancro, nella nostra Regione, sono tra i più alti di tutta Italia ed è un segno che abbiamo ottimi professionisti e una buona organizzazione. Certamente ci sono alcuni aspetti che vanno migliorati e vanno affrontate anche le innumerevoli sfide legate, direttamente o indirettamente, alla pandemia. Siamo lieti di poter confrontarci con i rappresentanti dei clinici e dei pazienti per trovare tutti insieme delle possibili soluzioni”.
 
“Dal 2006 esiste il Coordinamento regionale per la rete Oncologica e oncoEmatologica, anche se non esiste ancora un Piano formalizzato di Rete Oncologica. Sono però attivi dei coordinamenti tra le varie strutture sanitarie – sottolinea Gabriele Luppi, Coordinatore Regionale AIOM per l’Emilia-Romagna -. Per esempio durante i primi e tragici mesi dalla pandemia i Day Hospital oncologici hanno continuato a funzionare e questa è stata la dimostrazione di una buona organizzazione che abbiamo tra le attività dei centri oncologici maggiori e quelli più periferici. Bisogna però integrare ulteriormente le attività tra la medicina ospedaliera e quella territoriale così come individuare centri di riferimento per la gestione di neoplasie particolarmente insidiose e difficili da trattare come per esempio quella al pancreas. Anche i registri tumori delle varie provincie devono essere unificati e implementati”.
 
“Come per altre Regioni anche in Emilia-Romagna i problemi maggiori derivano dall’interruzione – parziale, limitata ai due mesi della prima ondata pandemica in marzo e aprile 2020, ora in gran parte recuperata - degli screening che è avvenuta un anno fa a causa del Covid - aggiunge Giordano Beretta, Presidente Nazionale AIOM -. Stiamo ovunque assistendo ad un aumento dei casi di tumore diagnosticati ad uno stadio più avanzato. Questo rende necessario un ulteriore sforzo da parti di tutti per avviare una migliore organizzazione e gestione delle risorse. Le Reti Oncologiche Regionali rappresenta la migliore soluzione possibile e da anni come Società Scientifica le stiamo promuovendo sull’intero territorio nazionale. La tragedia del Covid ha avuto il “merito” di evidenziare come non ci siano più tempo da perdere nell’istituzione delle Reti”.
 
“Una delle priorità adesso deve essere creare una più forte connessione, anche in Emilia-Romagna, tra i centri di riferimento oncologici e la medicina territoriale - conclude Roberto Messina, Presidente Nazionale di Senior Italia FederAnziani -. Per il futuro più prossimo invece è necessaria una programmazione dei nostri servizi sanitari perché le proiezioni demografiche indicano che entro 10 anni avremo un 30% di over 65 nel nostro Paese”.

24 maggio 2021
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