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Psicologia. Emilia Romagna approva le Linee di indirizzo

Il documento, messo a punto con il contributo dell'Ordine regionale degli Psicologi, fornisce indicazioni sull'organizzazione dell'area “Psicologia clinica e di comunità”. Nel 2020 sono state oltre 10.700 le consulenze psicologiche effettuate dal servizio sanitario regionale. Donini: “Anche la pandemia ha confermato l'importanza della Psicologia per la promozione della salute e l'assistenza ai cittadini. Continueremo ad investire, a partire dal personale”.

20 LUG - “Anche l’emergenza sanitaria ha dimostrato l’importanza della Psicologia”. Per questo "tutte le Aziende Usl dell’Emilia-Romagna si sono attrezzate per dare risposta ai cittadini, a partire da quelli più fragili, con l’obiettivo di prevenire e ridurre l’impatto psicologico e sociale causato dalla pandemia. Tra marzo e maggio 2020 su tutto il territorio, da Piacenza a Rimini, gli Psicologi delle Aziende sanitarie hanno effettuato 9.654  consulenze, divenute 10.731 a dicembre 2020, con numeri telefonici e interventi dedicati sia ai cittadini ricoverati che ai sanitari esposti in prima linea: una risposta immediata e coordinata all’emergenza Covid-19”. A fornire i numeri è òa Regione Emilia Romagna, che annuncia così l’approvazione delle Linee di indirizzo alle Aziende Sanitarie in tema di organizzazione dell’area Psicologia clinica e di comunità”, evidenziando l’importanza delle attività di sostegno psicologico.

“La Psicologia, del resto - si legge in una nota della Regione -, è una disciplina presente in tutte le aree dipartimentali delle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, proprio perché fortemente coinvolta nei processi di promozione della salute e nei sistemi di assistenza: sono 768 i professionisti Psicologi inseriti nel sistema sanitario regionale, a cui ne vanno aggiunti altri 50 impegnati nelle Aziende Ospedaliere e Irccs”.

Le Linee di indirizzo aggiornano quelle precedenti del 2013. Il testo non è ancora stato pubblicato sul sito della Regione, ma nella nota si spiega che nel documento “viene indagato tutto il ciclo di vita, dall’infanzia alla vecchiaia, senza trascurare le aree della disabilità e cronicità, della psicologia nei luoghi di lavoro, nelle carceri o durante le emergenze. Particolare attenzione viene posta al contributo della Psicologia nelle cure primarie: un’attività collocata in stretto rapporto multiprofessionale all’interno delle Case della Salute o dei Nuclei di Cure Primarie può rappresentare, per il futuro, il punto di sintesi tra componente clinica, della salute e di comunità propria di queste realtà. Con molteplici obiettivi: sensibilizzare la popolazione ai temi del disagio psicologico come fattore di rischio e all’assunzione di stili di vita salutari; promuovere interventi precoci; favorire la partecipazione di altri agenti della rete di cura, come le associazioni di utenti competenti e di auto aiuto; rafforzare l’integrazione multidisciplinare con altre figure sociosanitarie e attori del territorio, svolgendo un ruolo di raccordo e facilitazione”.

“Questa Regione - commenta nella nota l’assessore alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini - ha sempre creduto, e investito, in un’area sanitaria di grande rilevanza come quella della Psicologia, e il nostro impegno è quello di incrementare il numero dei professionisti per facilitare la disseminazione dell’offerta sul territorio, anche per soddisfare i nuovi bisogni emersi. In questi anni ci sono stati cambiamenti importanti: abbiamo assistito a una crescita progressiva di domanda psicologica, affiancata da un incremento dei percorsi e degli ambiti, non solo sanitari, in cui si richiede una maggiore presenza di psicologi. Senza dimenticare- ricorda Donini- le novità normative introdotte, prima tra tutte la definizione, nel 2017, dei nuovi Livelli essenziali di assistenza in cui la Psicologia, al pari di altre professioni sanitarie, è stata chiamata in modo significativo a rispondere ai nuovi bisogni di salute e dal 2018 è riconosciuta, per legge, come professione sanitaria”.

“La pandemia - aggiunge l’assessore - ha portato anche all’attenzione pubblica l’importanza del lavoro psicologico nello sviluppo di un sistema sanitario orientato alla persona e articolato su presidi locali prossimi ai contesti della quotidianità. Abbiamo dunque ritenuto necessario rivedere e aggiornare il documento del 2013, convinti che potrà essere un utile e importante strumento di lavoro e di riferimento per i professionisti della nostra sanità. Ringrazio - chiude Donini - il gruppo di lavoro regionale e interaziendale che lo ha messo a punto, con l’apporto dell’Ordine regionale degli Psicologi che, in un’ottica di collaborazione interistituzionale, ha fornito un contributo puntuale e rilevante”.

Il documento, in sintesi
Il documento di aggiornamento approfondisce la complessità in cui si articola la Psicologia nei diversi contesti organizzativi del sistema sanitario e segnala, alla luce dello scenario post pandemia, alcune priorità e linee di sviluppo che la Regione intende perseguire per il potenziamento di questa disciplina, considerata sempre più necessaria nell’articolazione dell’offerta sociale e sanitaria. Come ha evidenziato la pandemia, infatti, è importante garantire forme appropriate di risposta di carattere non soltanto preventivo ma di promozione della resilienza dei singoli e dei gruppi sociali.

I contenuti sono articolati secondo un indice in cui le diverse fasi del ciclo di vita (Età evolutiva e clinica dell’infanzia; Età evolutiva e clinica dell’adolescenza;  Coppia, famiglia, puerperio, gravidanza; Clinica del maltrattamento, abuso, affido e adozioni; Clinica dell’adulto;  Clinica dell’invecchiamento) si intersecano con tematiche e contesti riconducibili alla Psicologia della Salute (Psicologia nell’assistenza primaria, Disabilità e cronicità, Psicologia ospedaliera, Salute nelle carceri, Salute organizzativa, Emergenza e catastrofi). Ogni area tematica è stata organizzata secondo una premessa generale, gli aggiornamenti normativi e tecnico-professionali (linee guida, linee di indirizzo, ecc.) successivi al 2013, la competenza richiesta allo psicologo in quella specifica area e, infine, raccomandazioni qualitative secondo l’evidenza scientifica e l’esperienza clinica dei professionisti coinvolti.

Realizzato dal gruppo regionale dei Direttori di Programma/Servizi/Unità operative di Psicologia, ha visto l’interlocuzione con le Direzioni generali delle Aziende sanitarie della Regione e il contributo dell’Ordine regionale degli Psicologi.

20 luglio 2021
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