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Benessere organizzativo. Una survey per le direzioni strategiche delle Asl e Ao

È stata proposta da Fabrizio D’Alba direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria policlinico Umberto I di Roma nonché coordinatore del Forum permanente dei DG di Federsanità. Il percorso tracciato mira a tradurre in operatività di sistema azioni e iniziative attraverso il coinvolgimento dei professionisti in staff alle direzioni strategiche con working paper, eventi e soprattutto formazione, confrontandosi con esperti.

24 APR -

Una survey sul benessere organizzativo delle direzioni strategiche delle aziende sanitarie e ospedaliere è stata proposta da Fabrizio D’Alba direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria policlinico Umberto I di Roma nonché coordinatore del Forum permanente dei DG di Federsanità, insediatosi nei giorni scorsi a Roma alla presenza di oltre 100 manager di ASL e Aziende Ospedaliere, presso la sede del Ministero della Salute alla presenza del Ministro Orazio Schillaci.

Per la presidente Federsanità Tiziana Frittelli c’è stata piena condivisione per l’iniziativa che metterà al centro le figura del Direttore Generale e delle Direzioni Strategiche che si sono progressivamente adattate alle molteplici necessità di cambiamento e alla ricerca di strumenti di governo della complessità sanitaria.

“Abbiamo attraversato la grande sfida dell’aziendalizzazione, la stagione della razionalizzazione delle risorse, quella dell’accorpamento delle Aziende, infine la sfida del Covid che abbiamo affrontato con grande forza e determinazione - ha aggiunto Frittelli -. Certamente abbiamo mostrato negli anni una grandissima capacità di resilienza e di innovazione organizzativa, alle prese con esigenze di un Ssn sempre più complesso, nonostante strumenti immutati da decenni (l’impalcatura del Ccnl del personale, in particolare quello della dirigenza, che ha dettato le regole organizzative a silos, la vetustà della normativa, praticamente ferma da decenni, sui concorsi, la scarsa possibilità di ricorrere alla formazione per i nostri professionisti, la scarsa attrattività delle remunerazioni che non solo sta demotivando le professioni sanitarie ma ha impedito l’ingresso di professionalità oggi indispensabili, che sono attratte dal più remunerativo mondo privato: esperti di big data, service designer, ingegneri gestionali, ecc., senza contare la nostra remunerazione ferma inspiegabilmente dal 2001, nonostante le grandissime responsabilità cui siamo sottoposti)”.

Il percorso tracciato da Fabrizio D’Alba mira a tradurre in operatività di sistema azioni e iniziative attraverso il coinvolgimento dei professionisti in staff alle direzioni strategiche con working paper, eventi e soprattutto formazione, confrontandosi con esperti. “Ecco perché abbiamo chiesto a Laura Borgogni, docente ordinario di psicologia del lavoro e delle organizzazioni all’Università Sapienza di Roma - ha precisato D’Alba - di coordinare una ricerca finalizzata alla misurazione del clima di benessere organizzativo, aumentando e mantenendo elevata la motivazione, incrementando il senso di appartenenza all’organizzazione, migliorando la coesione del team, anche con incontri di team building”.

Questa importante e delicata condizione occupazionale, indispensabile per migliorare la qualità del lavoro innanzitutto nelle amministrazioni pubbliche, non a caso è stata indicata tra gli argomenti obbligatori nel programma di formazione dei nuovi i direttori generali delle Azienda Sanitarie Locali e Aziende Ospedaliere, approvato il 15 maggio 2019 dalla Conferenza Stato Regioni. Si è trattato di un notevole passo in avanti per preparare i futuri manager della sanità pubblica a gestire il personale e i rapporti con l’utenza e a salvaguardare l’ambiente di lavoro nel rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza del lavoro.

In tal modo, a nostro parere, viene riconosciuta indirettamente la validità della Direttiva della Funzione Pubblica sulle misure finalizzate al miglioramento del benessere organizzativo nelle pubbliche amministrazioni, pubblicata il 24 marzo 2004.

Per rendersi conto dell’attualità della direttiva e delle potenziali soluzioni anche sulle violenze in sanità è interessante riportare una parte della premessa della direttiva: “Il Dipartimento della Funzione Pubblica intende sostenere la capacità delle amministrazioni pubbliche di attivarsi, oltre che per raggiungere obbiettivi di efficacia e di produttività, anche per realizzare e mantenere il benessere fisico e psicologico delle persone, attraverso la costruzione di ambienti e relazioni di lavoro che contribuiscano al miglioramento della qualità della vita dei lavoratori e delle prestazioni.

Il Dipartimento ritiene, infatti, che, per lo sviluppo e l'efficienza delle amministrazioni, le condizioni emotive dell'ambiente in cui si lavora, la sussistenza di un clima organizzativo che stimoli la creatività e l'apprendimento, l'ergonomia - oltre che la sicurezza - degli ambienti di lavoro, costituiscano elementi di fondamentale importanza ai fini dello sviluppo e dell'efficienza delle Amministrazioni pubbliche Per migliorare le prestazioni e gli effetti delle politiche pubbliche, è importante offrire agli operatori la possibilità di lavorare in contesti organizzativi che favoriscono gli scambi, la trasparenza e la visibilità dei risultati del lavoro, in ambienti dove esiste un'adeguata attenzione agli spazi architettonici, ai rapporti tra le persone e allo sviluppo professionale.

Il Dipartimento della Funzione Pubblica ha collocato tra le priorità di cambiamento da sostenere nelle amministrazioni pubbliche, quella di creare specifiche condizioni che possano incidere sul miglioramento del sistema sociale interno, delle relazioni interpersonali e, in generale, della cultura organizzativa.”

Domenico Della Porta
Referente Salute e Sicurezza sul Lavoro di Federsanità



24 aprile 2023
© Riproduzione riservata

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