“E’ importante promuovere la capacità di risposta del Servizio sanitario nazionale ai bisogni di salute delle popolazioni che vivono in questi territori – dichiara Federsanità in una nota – proprio nell’ottica di sviluppare la sanità di prossimità e un’adeguata rete di servizi per le persone, elemento basilare per migliorare la qualità della vita in un dato territorio. Auspichiamo che vengano rivisti i criteri di remunerazione dei medici di medicina generale e confermati, nel percorso legislativo, gli incentivi per gli operatori e professionisti sanitari”.
Secondo Federsanità è necessario pensare a una pianificazione per il futuro, anche innovativa, che tenga in considerazione le esperienze e le iniziative avviate, ad esempio nel periodo pandemico, per agevolare l’accesso al servizio sanitario nazionale in maniera capillare su tutti i territori, soprattutto i più fragili e marginali, come la montagna.
“C’è poi un nodo da sciogliere - sottolinea Federsanità - il modello di risposta socio sanitaria e la sua taratura. E’ più che evidente che i parametri stabiliti (es. concentrazione abitativa, età media, orografia del territorio) spesso sono lontani o nulla hanno a che vedere con realtà delle quali, a malapena, si conoscono gli “effettivi” bisogni. Se si vuole comprendere, infatti, è indispensabile lavorare a stretto contatto con i Sindaci e con la stessa cittadinanza, condividendo obiettivi che da una parte garantiscano il rispetto dei LEA e che, contestualmente, siano centrati sul “vero” bisogno di salute, quello percepito, ovvero quello visto dal lato del cittadino. Ovvio che questo tipo di approccio necessita di una presa in carico organizzativo/normativa a livello nazionale, anche se, crediamo che, la diffusione sul territorio di questo modo di pensare\agire, possa essere il volano per la tanto attesa ‘svolta’ della sanità di prossimità. Federsanità è impegnata da tempo con un progetto specifico che coinvolge i territori regionali per sviluppare e valorizzare e cure primarie nelle aree interne con il coinvolgimento di tutta la rete degli stakeholders di riferimento, dagli Ordini professionali al terzo settore”.