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Covid. Smi FVG: “Prendersi cura di cronici, oncologici e allettati è diventato impossibile”

Il sindacato denuncia il disallineamento fra le nuove incombenze della medicina del territorio e quelle legate al Covid, che stanno complicando il lavoro del medico di famiglia al punto da rendere impossibile garantire l’assistenza a molti pazienti non Covid.. “Ci mancano riferimenti e una rete di professionisti da consultare”

19 GEN - “Il medico di medicina generale ha un compito ben specifico: nasce per prendersi cura del paziente cronico e di coloro che soffrono di malattie urgenti che possono essere trattate sul territorio. Con l’arrivo della pandemia ci troviamo a svolgere molte altre funzioni, aggravate anche da una mala organizzazione, e assistere pazienti cronici, oncologici e allettati è diventato impossibile”. A lanciare l’allarme di un disallineamento fra le nuove incombenze della medicina del territorio e quelle legate al Covid avvallate dal Dipartimento di Igiene e Prevenzione (DIP), è il Sindacato dei medici italiani (Smi) del Friuli Venezia Giulia attraverso il suo segretario, Domenico Montalbano.

“Sappiamo bene che con l’arrivo del Covid tutto si è complicato – continua Montalbano -. Il Covid ci ha portato a svolgere funzioni certificative più ampie e non direttamente di nostra competenza; i pazienti cercano il proprio medico per il tampone, per i sintomi, per discutere sui parametri respiratori, e molti altri che ci chiedono di andare presso il proprio domicilio, tutto questo oltre ad un carico di lavoro burocratico che non è il nostro. Logicamente tutta questa mole di lavoro contrasta con la vera natura del mmg”.

Il segretario SMI FVG sostiene che a complicare ulteriormente il lavoro dei MMG ci ha pensato anche il DIP dell’azienda sanitaria di ASU GI, stante il ritardo nei rilasci dei certificati di avvenuta guarigione (negatività al Covid), per cui il paziente va chiedere aiuto al suo medico di famiglia.
“Il paziente che non vede arrivare il certificato di guarigione che il DIP dovrebbe emettere, considerato oramai l’acclarato ritardo che ha accumulato di undici giorni, va dal medico curante – spiega Montalbano – come è abituato fare, a chiedere a lui stesso il certificato di guarigione. I certificati di isolamento o di quarantena che sia, come il certificato di guarigione al Covid, noi non possiamo rilasciarli, sostituendoci al DIP, ma solo stamparli quando il dipartimento lo ha già redatto. Per questo motivo abbiamo chiesto un tavolo di confronto con ASU GI, proprio per evidenziare questo problema che si aggiunge a quelli già esistenti”.

I pazienti, riferisce lo SMI in una nota, si accalcano negli studi medici, tempestando di telefonate e chiedendo notizie e risposte che i medici non possono dare. Mancano figure autorevoli di riferimento al DIP, sostiene il sindacato dei MMG, “non disponiamo nemmeno di contatti telefonici diretti a cui rivolgerci, trovandoci ad inventare soluzioni a seconda delle diverse situazioni, il tutto complicato dalle minacce di pazienti inferociti dalla mancata chiusura delle quarantene, e nello stesso tempo riceviamo i solleciti dei datori di lavoro e così via…”.

Altro tema scottante, secondo il sindacato, è quello che riguarda la chiusura della maggior parte delle attività ospedaliere dovute sempre a causa del Covid, che stanno causando anch’esse delle difficoltà ai pazienti e quindi al medico del territorio tutto.
“In questo contesto, abbiamo anche la questione da risolvere quando ci troviamo davanti un nostro paziente con un problema di salute che necessiti di una visita specialistica. L’ospedale ha riconvertito i suoi reparti, ha spostato quindi i medici ed il personale per far fronte a questa quarta ondata in modo da avere risorse e posti letto covid, ma gli studi dei mmg non hanno mai chiuso e quindi chiediamo a gran voce di avere la possibilità di linee telefoniche dedicate in modo da avere un consulto telefonico a favore del paziente. Ci mancano riferimenti e una rete di professionisti da consultare. Non ci è più possibile in questo stato di cose prendersi cura dei cronici, dei convalescenti, degli oncologici e dei pazienti allettati”, conclude il segretario SMI Montalbano.

Endrius Salvalaggio

19 gennaio 2022
© Riproduzione riservata

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