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Pnrr. Il FVG si aggiudica bando di ricerca applicata del problema “Salute-Ambiente-Biodiversità-Clima”

Il progetto, finanziato con oltre due milioni di euro, è stato sviluppato con il coordinamento tecnico-scientifico dell’Irccs materno infantile “Burlo Garofolo” di Trieste e vedrà la partecipazione di 5 regioni italiane (oltre a Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Toscana, Lazio e Sicilia). Tra gli obiettivi, aumentare le conoscenze sul carico di esposizione ambientale in Italia relativamente alle donne in gravidanza, ai feti e ai bambini e mettere in atto interventi volti a ridurre il rischio di esposizione.

24 OTT - La Regione Friuli Venezia Giulia ha vinto un progetto di ricerca applicata nell’ambito del programma “salute - ambiente - biodiversità - clima” del bando Piano nazionale per gli investimenti complementari al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Il progetto, che è stato finanziato con più di due milioni di euro, è stato sviluppato con il coordinamento tecnico-scientifico dell’Irccs materno infantile “Burlo Garofolo” di Trieste e vede la partecipazione di cinque regioni italiane (oltre a Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Toscana, Lazio e Sicilia) e di dieci unità operative con competenze nel campo della prevenzione primaria in età evolutiva, della conduzione di studi e interventi di monitoraggio di popolazione, della conduzione di analisi molecolari, del monitoraggio ambientale e della protezione dell’ambiente.

Tra gli obiettivi del progetto, spiega una nota del Burlo, ci sono quelli di aumentare le conoscenze sul carico di esposizione ambientale in Italia relativamente alle donne in gravidanza, ai feti e ai bambini e di mettere in atto interventi volti a ridurre il rischio di esposizione a inquinanti ambientali delle donne e dei bambini, promuovendo quindi la salute nel corso della vita. Il progetto si propone inoltre di sviluppare attività di formazione sulla tematica salute-ambiente e clima nei primi millegiorni di vita.

“Il finanziamento ricevuto dal Ministero – dichiara Luca Ronfani, coordinatore del progetto - ci permette di portare avanti nel migliore dei modi l’attività di studio e di promozione della salute nei primi mille giorni (periodo che va dal concepimento al secondo anno di età) in cui il Burlo e la nostra Regione sono coinvolti ormai da diversi anni”.

Il rapporto tra ambiente e salute era, infatti, già stato affrontato in un precedente progetto, realizzato con il supporto finanziario del Ministero della Salute-Ccm e focalizzato su inquinamento outdoor e fumo di sigaretta, che aveva portato allo sviluppo del sito web “Ambiente e primi 1000 giorni” (https://millegiorni.info/) a alla predisposizione di un documento di consenso, sottoscritto nel 2021 dalle principali società scientifiche pediatriche italiane, che identificano azioni concrete per ridurre l’inquinamento e il suo impatto sulla salute e per costruire contesti di vita sani.

“La rete che è stata costituita nell’ambito del nuovo progetto – chiarisce ancora il dottor Ronfani - include le principali coorti di nascita avviate o in fase di avvio in Italia che raccolgono sia dati su esposizioni ambientali da questionario sia campioni biologici. Grazie alle informazioni raccolte tramite questionario (ambiente socio-economico, abitudini alimentari, esposizioni occupazionali materne, esposizioni indoor, esposizione a traffico, stili di vita), tramite modelli basati sulla georeferenziazione degli indirizzi di residenza (valutazione dell’esposizione a polveri sottili, ossidi di azoto, mitiganti nei confronti degli inquinanti atmosferici quali il verde urbano) e tramite analisi di laboratorio (metalli pesanti, markers di stress ossidativo, valutazioni epigenetiche), sarà possibile sviluppare le conoscenze sul carico complessivo dell’esposizione a inquinanti outdoor e indoor e a fattori climatici nei primi 1000 giorni e sui rischi per la salute associati”.

Il progetto affronterà anche il tema della comunicazione del rischio ambientale e di salute ai cittadini. "La letteratura scientifica - spiega la nota - evidenzia con sempre maggiore forza che le esposizioni ambientali costituiscono una emergenza sanitaria che deve essere comunicata ai pazienti e alla popolazione generale”. In questo contesto il progetto vuole realizzare tramite una app interventi di comunicazione, rivolti in particolare a donne in gravidanza e nei primi mesi post partum, sulle possibili esposizioni nei primi mille giorni a inquinanti e a fattori climatici e sui possibili rischi per la salute, integrando all’interno dell’app anche informazioni sui livelli giornalieri di inquinanti atmosferici.

Secondo quanto spiegato dai ricercatori coinvolti, il progetto promuoverà inoltre iniziative integrate di formazione su salute-ambiente e clima nei primi mille giorni, sia di carattere metodologico sia di contenuto, rivolte a persone in formazione e a operatori del sistema sanitario nazionale con formazione a distanza, attivazione di borse di studio e di ricerca e di borse per la partecipazione a dottorati di ricerca, a master universitari, a corsi monografici nazionali e internazionali.

Esprimendo la sua soddisfazione per l’obiettivo raggiunto, il direttore generale dell’Irccs “Burlo Garofolo”, Stefano Dorbolò ha affermato: “Oltre agli interessanti spunti di riflessione, considerate le rilevanti tematiche sviluppate da questo progetto, mi piace sottolineare l’eccellenza dei professionisti della Struttura Complessa Epidemiologia clinica e ricerca sui servizi sanitari del nostro Irccs, diretta dal dottor Luca Ronfani, che hanno coordinato questo progetto multicentrico e che svolgono da tanti anni, in collaborazione con la Regione Fvg, una preziosa attività di monitoraggio della salute in area materno infantile finalizzata a implementare studi di salute pubblica a livello regionale e nazionale”.

24 ottobre 2022
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