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Dopo l’aggressione di Udine. Lucchini (Omceo): “Non esiste giustificazione alcuna per un fatto così grave”

Nel 2022 in FVG gli episodi di violenza sono stati oltre 500. Lucchini FROMCeO FVG: “La violenza è un atto ignobile tout court, ma è ancora più ignobile, incivile e vigliacco fare questo ad una donna. Esiste una norma di legge che equipara il medico ad un pubblico ufficiale e che prevede il procedimento d'ufficio, senza bisogno di denuncia da parte del medico. Che venga applicata al più presto”

12 GEN -

Nel 2022 le segnalazioni di aggressioni sono state nella regione del Friuli Venezia Giulia oltre 500. Un numero improponibile per chi lavora e si prende cura degli altri fra molte difficoltà. Eppure, sempre in questa regione nella prima decade del 2023 si è già verificato un episodio di violenza a discapito di un infermiere al Csm di Trieste e l’ultimo si colloca pochissimi giorni fa a Gervasutta in provincia di Udine.

A farne le spese, stavolta, è stata una giovane dottoressa mentre prestava servizio nell’ambulatorio di continuità assistenziale (ex guardia medica). Porta ancora evidenti segni al collo la dottoressa dopo aver subito un principio di strangolamento da parte di un uomo straniero a seguito di un diverbio nato fra una richiesta di una diagnosi che prevedeva l’accesso al pronto e la pretesa di essere invece fatta in quel ambulatorio.

La dottoressa aggredita è stata salvata da una collega, anch’essa in servizio in quell’ambulatorio, che si è precipitata ad aiutarla senza pensarci un attimo quando si è accorta dell’aggressione. Entrambe sono due dottoresse specializzande in chirurgia.


Non ci sta a questo ennesimo scempio il presidente della Federazione dei Medici e degli Odontoiatri del Friuli Venezia Giulia, Guido Lucchini, che va dritto e con forza contro l’autore della violenza a discapito della dottoressa, oltre ad una legge non ancora applicata.

“Gli episodi di violenza sono ignobili tout court. Ma ancora più ignobile, incivile e vigliacco – spiega il presidente - se ad essere presa letteralmente per il collo è una collega donna. Una donna, fra le altre cose, che si stava prendeva cura degli altri. Non esiste giustificazione alcuna per un fatto così grave, specie se si pensa che in Italia i femminicidi sono all'ordine del giorno, nonostante tutte le prese di posizione per contrastarli”.

“Da presidente della Federazione Regionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri – continua Lucchini - mi sento di dover manifestare tutta la mia vicinanza e solidarietà alla collega, che è stata così vigliaccamente aggredita e, nel contempo, di condannare nel modo più assoluto un gesto così violento che potrebbe trovare solo una lieve attenuante qualora l’autore di questa condotta venisse giudicata non in grado di intendere e volere”.

Gli episodi di violenza, sempre più in costante aumento, per il presidente dei quattro ordini deve essere vista come il segno di un disagio sociale determinato da innegabili disservizi della Sanità Pubblica, che tocca le corde della carenza di accoglienza ospedaliera, lunghissime liste d'attesa, operatori sanitari stressati dall'eccessivo carico di lavoro ecc.ecc.

“A tal proposito esiste una norma di legge che equipara il medico ad un pubblico ufficiale, ma che fino ad ora non è mai stata applicata. Tale norma prevede il procedimento d'ufficio, senza bisogno di denuncia da parte del medico. Mi chiedo e vi chiedo perché non venga applicata! Quante persone ancora devono farci le spese? La stessa domanda è stata posta, in modo più autorevole e a livello nazionale, dal presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri, dr. Filippo Anelli, ma anche lui aspetta ancora risposta”. Conclude Lucchini

Intanto, la dottoressa aggredita fa sapere che finirà la specializzazione dopodiché lascerà la professione medica.

Endrius Salvalaggio




12 gennaio 2023
© Riproduzione riservata

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