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Aviaria. Numerosi casi in uccelli selvatici e galline nel Comune di Fiumicello Villa Vicentina. Zona di sorveglianza nel raggio di 10 km

In generale, in tutta la zona a Sud dell’autostrada è vietato tenere il pollame (galline, polli, tacchini, faraone, fagiani, struzzi e in generale tutti gli uccelli detenuti) all’aperto, per evitare il rischio di contagio. Si ricorda inoltre che la detenzione di pollame, anche se si tratta di pochi capi, deve essere denunciata al Servizio Veterinario di Sanità Pubblica Veterinaria Competente per territorio.

28 NOV -

Nelle ultime settimane si sono verificati numerosi casi di influenza aviaria da virus ad alta patogenicità, sia negli uccelli selvatici che in un allevamento di galline nel Comune di Fiumicello Villa Vicentina. Quest’ultimo caso ha reso necessario istituire una zona di sorveglianza nel raggio di 10 chilometri dall’allevamento infetto, che comprende il territorio dei comuni di San Canzian d’Isonzo, Turriaco, San Pier d’Isonzo e parte dei Comuni di Ronchi dei Legionari, Monfalcone, Staranzano, Grado e Fogliano Redipuglia. All’interno della zona di sorveglianza è vietato detenere pollame all’aperto senza idonea copertura e movimentare i volatili di qualsiasi specie. Lo comunica l'Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina (Asugi).

In generale, in tutta la zona a Sud dell’autostrada è vietato tenere il pollame (galline, polli, tacchini, faraone, fagiani, struzzi e in generale tutti gli uccelli detenuti) all’aperto, per evitare il rischio di contagio. Il virus dell’influenza aviaria, anche se raramente trasmesso direttamente dai volatili all’uomo, causa gravi epidemie negli allevamenti di pollame, con danni ingenti al settore avicolo. Si raccomanda quindi alla popolazione di non raccogliere o toccare uccelli selvatici vivi o morti, di mantenere quanto più possibile al chiuso il pollame, anche se si tratta di pochi esemplari per uso familiare o ornamentale, e di avvisare il Servizio Veterinario dell’A.S.U.G.I. nel caso di mortalità anomale o sintomatologie respiratorie o di altro genere che si presentino all’improvviso nell’allevamento. Si ricorda inoltre che la detenzione di pollame, anche se si tratta di pochi capi, deve essere denunciata al Servizio Veterinario di Sanità Pubblica Veterinaria Competente per territorio.



28 novembre 2024
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