Piano oncologico, via libera della Commissione. Riccardi: “Aperta la strada ad atto storico”
Il via libera è arrivato anche con 3 sì dell’Opposizione, in particolare da parte dei Enrico Bullian (Patto per l'autonomia-Civica Fvg), di Roberto Cosolini e di Francesco Martines (Pd). “Elaborare un piano della rete oncologica significa riorganizzare l'intera rete ospedaliera e del territorio”, ha evidenziato l’assessore annunciando che dopo la Rete oncologica la successiva sfida sarà quella della non autosufficienza.
31 GEN -
Un Piano oncologico che tocca "la carne viva" dei cittadini - definizione del dem Francesco Martines - non poteva che generare un lungo dibattito in III Commissione del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia, prima del via libera a maggioranza, con i consiglieri di Centrodestra compatti ma anche con numerosi distinguo all'interno di entrambi i poli politici.
Enrico Bullian (Patto per l'autonomia-Civica Fvg), ha difeso il documento "da sinistra", a differenza della collega Simona Liguori, contraria. Al momento del voto hanno detto sì al Piano anche Roberto Cosolini e Francesco Martines del Pd, mentre gli altri due commissari dem, Nicola Conficoni e Manuela Celotti, si sono espressi contro il documento. Contrari anche i consiglieri del gruppo Misto.
Per il presidente della commissione, Carlo Bolzonello, si tratta di “un Piano intellettualmente, scientificamente e metodologicamente onesto, che dice quel che è possibile o non è possibile fare”.
Il voto è stato accolto con soddisfazione dall’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, secondo il quale, le sue parole in una nota, il via libera della commissione “segna un ulteriore passo verso l'approvazione di un atto storico, che attende una revisione dal 1998. Questo la dice lunga sulla capacità di governo e la determinazione mostrata dalla maggioranza, che ha saputo compattarsi con l'obiettivo di arrivare a una decisione importante e improcrastinabile per il territorio. Lo dobbiamo per la salute dei cittadini e per rispetto verso i professionisti della sanità, che per troppi anni hanno dovuto ingegnarsi per garantire adeguate risposte a fronte di un sistema non regolamentato”.
“Finalmente – ha aggiunto l’assessore - traduciamo in pratica le necessità di una tematica che, pur essendo stata oggetto di discussione in questi anni, non aveva mai trovato una via di sviluppo", ha sottolineato l'esponente della Giunta, ricordando che "già nel 2010 e poi nel 2017 si dibatteva sull'opportunità di definire un'organizzazione basata sul modello di ospedali hub e strutture spoke, ma senza giungere a decisioni concrete. I passi che oggi stiamo compiendo aumentano la responsabilità del lavoro che ancora ci attende, con gli obiettivi che sono stati definiti".
Dopo aver ribadito che "elaborare un piano della rete oncologica significa riorganizzare l'intera rete ospedaliera e del territorio", Riccardi ha ringraziato il gruppo di tecnici, guidato dal dott. Gianpiero Fasola, che "si è occupato di questo difficile compito e di cui l'Amministrazione regionale continua ad avere piena fiducia".
“La Rete oncologica, che finalmente dopo trent'anni di discussioni il Friuli Venezia Giulia avrà, comporterà anche la revisione degli assetti chirurgici regionali che conseguentemente porterà anche una revisione della rete ospedaliera regionale con un indispensabile riordino anche tra gli ospedali hub e gli ospedali spoke fino ai presidi della sanità territoriale”, ha ribadito il giorno dopo il voto, intervenendo alla "Giornata regionale della sicurezza e qualità delle cure 2025.
“Dentro a questo – ha aggiunto Riccardi - c'è l'importante tema della sicurezza delle cure, del rischio clinico e delle infezioni. Sul quale il nostro sistema sanitario, grazie a chi su questo opera ormai da anni, ha fatto un grande lavoro che ha prodotto importanti risultati e che deve continuare per assicurare ai pazienti esiti di cura sempre di più elevata qualità".
"L'altra grande questione aperta - ha aggiunto Riccardi - purtroppo ancora sottovalutata è quella legata alla non autosufficienza. Se consideriamo che il sistema regionale della non autosufficienza conta due volte e mezzo i posti letto rispetto a quelli di tutti i nostri ospedali, è facile capire come questo tema sarà davvero centrale per il futuro del sistema sanitario regionale".
"Se a ciò si aggiunge che abbiamo raggiunto il primato della regione più vecchia d'Italia - ha sottolineato l'assessore, ringraziando e augurando buon lavoro ai partecipanti al seminario - è facile intuire che quella della cura e della gestione assistenziale delle persone anziane è la vera grande sfida che, sia la politica che tutto il sistema sanitario e socio-sanitario, hanno oggi di fronte e sulla quale dovremo impegnarci tutti per immaginare anche forme nuove al fine di garantire una qualità delle cure e della vita a una popolazione che sarà sempre più anziana".
31 gennaio 2025
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