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Covid. Scarsa risposta dei fragili all’offerta del booster. Governo incalza le Regioni: “Serve più coinvolgimento medici di famiglia e potenziare chiamata attiva”


Queste le indicazioni fornite alla Regioni dal segretario generale del ministero della Salute Giovanni Leonardi e dal direttore dell’Unità per il completamento della campagna vaccinale maggior generale Tommaso Petroni. Questa scarsa risposta, "oltre a compromettere la salute dei singoli, mette sistematicamente a rischio le strutture ospedaliere, impegnate, attualmente, nel recupero del trattamento delle patologie differite causa pandemia". LA LETTERA

17 MAG - Al momento la campagna per offrire una dose booster di vaccino contro il Covid ai soggetti più fragili risulta essere un flop. Gli attuali numeri destano preoccupazione e, ministero della Salute e Unità per il completamento della campagna vaccinale provano a correre ai riparti fornendo nuove indicazioni alle Regioni e chiedendo con forza un maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, pediatri di libera scelta oltre che un rafforzamento della "chiamata attiva".

In una lettera firmata dal segretario generale del ministero della Salute Giovanni Leonardi, e dal direttore dell’Unità per il completamento della campagna vaccinale maggior generale Tommaso Petroni, si spiega come ad oggi 

si stia registrando "una ancora insufficiente adesione alla schedula vaccinale proposta, che delinea il rischio concreto di lasciare esposti allo sviluppo di malattia grave i soggetti più vulnerabili. Questa evenienza, oltre a compromettere la salute dei singoli, mette sistematicamente a rischio le strutture ospedaliere, impegnate, attualmente, nel recupero del trattamento delle patologie differite causa pandemia".

In questo contesto, acclarata la capacità dei richiami vaccinali di aumentare significativamente la protezione immunitaria, si sollecitano le Regioni/PA a:

-  rafforzare con immediatezza le campagne di informazione pubblica sulla utilità delle dosi aggiuntive, declinate per fasce di popolazioni a rischio;
-  coinvolgere direttamente e senza indugi i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta nella campagna vaccinale;
-  rafforzare da subito il sistema della “chiamata attiva” dei singoli cittadini interessati alla somministrazione.

Nel documento si spiega inoltre come le attuali stime preliminari dell’Istituto Superiore di Sanità, ovvero stime basate su dati non consolidati e pertanto suscettibili di modifica, "mostrano come anche in Italia, nel periodo di elevata diffusione della variante omicron (gennaio-marzo 2022), siano riscontrabili sia un aumento dell’efficacia (sia per infezione che per malattia) dopo la somministrazione della dose booster/aggiuntiva (in tutte le età ma in particolare negli over 80), sia una progressiva riduzione dell’efficacia vaccinale nel corso del tempo (in particolare in soggetti giovani con fattori di fragilità o operatori sanitari). Questi dati, associati alla constatazione dell’elevata diffusione comunitaria della variante omicron di Sars-CoV-2, suggeriscono l’importanza della somministrazione la quarta dose alla popolazione anziana e/o fragile".



17 maggio 2022
© Riproduzione riservata
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