Giornata di interrogazioni al Senato. La settima riguarda l'adozione del nuovo piano oncologico nazionale. A presentarla Francesco Zaffini (FdI) che chiede al ministro della Salute, Orazio Schillaci, quali sono le azioni che "intende intraprendere, rispettando ogni singola voce indicata nel piano, per rafforzare la prevenzione, incrementare la diagnosi precoce, migliorare l'accesso alle terapie e garantire, anche a tutti coloro che hanno superato la fase acuta della malattia, i servizi sanitari e sociali di cui continuano ad avere bisogno".
La risposta di Schillaci. "Signor Presidente, ringrazio il senatore Zaffini, perché la tematica sollevata mi sta particolarmente a cuore, sia come medico che come Ministro della salute, tanto che la prevenzione e la cura del cancro sono in cima alle priorità del nostro Dicastero. Il piano oncologico nazionale: documento di pianificazione e indirizzo per la prevenzione del contrasto del cancro 2023-2027, dopo un lungo iter, è stato approvato mediante intesa in sede di Conferenza Stato Regioni lo scorso 26 gennaio. La priorità del Ministero della salute è una priorità non solo nazionale e infatti il 4 febbraio 2023 si celebra la 23a giornata mondiale contro il cancro, sostenuta dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
Nei contenuti, il piano oncologico nazionale è coerente con le finalità del piano europeo contro il cancro del 2021, lo Europe's beating cancer plan, nel senso che individua obiettivi e linee strategiche corredate da alcuni indicatori di monitoraggio, allo scopo di migliorare il percorso complessivo di lotta alle patologie neoplastiche in termini di efficacia, efficienza, appropriatezza, empowerment, gradimento dei pazienti e a contenere i costi sanitari e sociali da essi determinate. Per il suo finanziamento, per gli anni 2023 e 2024, guardo con particolare favore all'emendamento inserito nel disegno di legge di conversione del decreto-legge 20 dicembre 2022, n. 198, recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi, teso ad istituire, nello stato di previsione del Ministero della salute, un apposito fondo, denominato Fondo per l'implementazione del piano oncologico nazionale 2023-2027. Tale fondo, che nasce con una dotazione pari a 10 milioni di euro per ciascuno degli anni, è destinato al potenziamento delle strategie e delle azioni per prevenzione, diagnosi, cura e assistenza del malato oncologico, definite nel piano oncologico nazionale. Le potenzialità di detto piano sono rappresentate da un approccio globale intersettoriale, con una maggiore integrazione tra prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico, compreso il miglioramento delle cure e la prevenzione delle recidive, ponendo l'attenzione sulla centralità del malato e sulla riduzione o eliminazione delle diseguaglianze nell'accesso agli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione. Ai fini dell'ottimizzazione del percorso terapeutico sarà fondamentale la piena realizzazione, in tutte le Regioni, delle reti oncologiche, nell'ottica di favorire un'assistenza sempre più domiciliare e integrata tra ospedale e servizi territoriali, avvalendosi anche delle case di comunità, tramite l'implementazione della telemedicina e la valorizzazione del ruolo di medici di famiglia, pediatri e infermieri di comunità.
In continuità con il tema del percorso, viene affrontato quello della riabilitazione del malato oncologico. Infatti, la guarigione, intesa come completo recupero fisico, psichico e sociale, il raggiungimento dell'autonomia relazionale e il reinserimento occupazionale dei pazienti guariti o dei pazienti cronicizzati costituiscono obiettivi non solo di politica sanitaria, ma di welfare in generale. Ciò consentirà anche di evitare inutili e gravosi spostamenti del malato, permetterà di assicurare una presa in carico precoce e globale per ogni paziente, già in fase di fondato sospetto.
Altro obiettivo importante è mantenere lo stato di benessere raggiunto, prevenire l'insorgenza di patologie cronico-degenerative e la ripresa della malattia. Sono fiducioso che le Regioni e le Province autonome, nel rispetto delle competenze istituzionali, provvederanno nell'ambito dei territori di competenza a recepire il documento con provvedimenti regionali, individuando le soluzioni organizzative più idonee per garantire cure e percorsi di riabilitazione appropriati ed uguali su tutto il territorio nazionale".
La replica. Intervenendo in replica il senatore Zaffini si è detto soddisfatto.