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Autonomia differenziata. Schillaci: “Assicurare a tutti i cittadini stesse possibilità di cura”. E sui medici gettonisti: “Allucinante, percepiscano stipendi 3 volte più alti di chi è assunto nel Ssn”

di Giovanni Rodriquez

"In una nazione come la nostra, nel 2023, è inaccettabile che le aspettative di vita di un cittadino dipendano dal livello di istruzione, da quanto guadagna e da dove è nato. Dobbiamo assicurare a tutti in sanità le stesse possibilità indipendente da dove si risieda. Il Ministero della Salute può essere una guida per le varie Regioni, per costruire con loro modelli virtuosi di management sanitario soprattutto con chi è più in difficoltà". Così il ministro della Salute intervenendo questa mattina ad Agorà su Rai 3

17 FEB -

"Già dal 2001 le Regioni svolgono un ruolo centrale nella gestione della sanità e purtroppo esistono delle grandi differenze tra Regione e Regione. In una nazione come la nostra, nel 2023, è inaccettabile che le aspettative di vita di un cittadino dipendano dal livello di istruzione, da quanto guadagna e da dove è nato. Dobbiamo assicurare a tutti in sanità le stesse possibilità indipendente da dove si risieda".

Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, è intervenuto questa mattina ad Agorà su Rai 3 sul disegno di legge quadro sull'autonomia differenziata varato nelle scorse settimane dal Governo.

Cresce finanziamento Ssn. Quanto alle risorse messe a disposizione per la sanità, Schillaci ha ricordato come spesso si faccia riferimento al fatto che il Ssn sia sottofinanziato. "Questo è sicuramente avvenuto nei 10 anni pre Covid. Ma non esiste solo un problema di risorse, è importante anche come questi fondi vengono utilizzati. Il Ministero della Salute può essere una guida per le varie Regioni, per costruire con loro modelli virtuosi di management sanitario soprattutto con chi è più in difficoltà. La sanità è profondamente cambiata e abbiamo fortemente bisogno di nuovi modelli organizzativi".

"La scorsa settimana - ha aggiunto - abbiamo distribuito 128 mld del Fondo sanitario nazionale, dal punto di vista economico il maggiore impegno mai ottenuto in Italia. Avere più risorse è importante ma accanto a questo si deve lavorare per utilizzarle bene. Pensiamo alle liste di attesa, non bastano le sole risorse: guardare all’appropriatezza, mettere a disposizione del cittadino sia la sanità pubblica che la privata convenzionata allargando così l’offerta. Oltre alle risorse servono nuovi modelli gestionali che vengano poi recepiti dalle Regioni".

Interventi legislativi per i medici gettonisti. "Uno dei miei primi atti è stato quello di mandare i Nas a verificare la situazione relativa ai medici gettonisti. Trovo allucinante che all’interno dello stesso ospedale c’è chi percepisce tre volte lo stipendio di chi invece è assunto nel Ssn. Su questo dove possibile interverremo anche con provvedimenti legislativi".

Aumentare posti nelle facoltà di Medicina. Sempre sul tema del personale, il ministro della Salute è tornato a ribadire come vi siano pochi medici. "Questo è il frutto di una politica sbagliata negli ultimi 10 anni in cui sono stati ammessi troppo pochi studenti nelle facoltà di medicina e chirurgia. Oggi paghiamo la programmazione sbagliata degli ultimi 10 anni. Poi c’è da rendere più attrattive, sia dal punto di vista economico che organizzativo e motivazionale alcune specialità. Penso in primis ai Pronto soccorso, all’emergenza urgenza. Su questo abbiamo attivato anche un tavolo di lavoro al Ministero della Salute. Mancano i medici soprattutto in alcune specializzazioni. E tragicamente, più ancora dei medici, mancano gli infermieri".

Pnrr. "Il Pnrr finanzia la costruzione di strutture sanitarie, serve poi personale per riempire queste strutture. Su queste emergenze stiamo lavorando. Ad esempio, in collaborazione con Agenas stiamo sviluppando modelli per far sì che cittadini nelle strutture che verranno attivate con il Pnrr trovino soddisfazione per le loro esigenze di sanità", ha concluso Schillaci.

Giovanni Rodriquez



17 febbraio 2023
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