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Prescrizione per principio attivo. Snami propone referendum per abrogare norma


Per il sindacato medico “è inaccettabile costringere il medico a prescrivere sotto la propria responsabilità un farmaco qualunque”. Plauso agli emendamenti al Dl Sviluppo presentati al Senato per cancellare la norma. E se non bastasse, “pronti a raccogliere firme per un referendum abrogativo”.

20 NOV - Esprimendo soddisfazione per la presa di posizione dei Senatori di Udc, Lega, Pdl e Pd per modificare o cancellare, attraverso il Dl Sviluppo, l’obbligo di indicare il principio attivo dei farmaci nelle prescrizioni mediche stabilito con la Spending Review, lo Snami ribadisce il suo convincimento sulla “iniquità della norma”.

“Speriamo fortemente che tale costrizione venga cassata in quanto l’obbligo di indicare il principio attivo equivale a costringere il medico a prescrivere sotto la propria responsabilità un farmaco ‘qualunque’, privandolo della possibilità di scegliere il medicinale, che ricordiamolo, non è composto solo dal principio attivo, ma caricandolo comunque della responsabilità derivante dalla prescrizione stessa. Per noi dello Snami tutto ciò è inaccettabile”, ha affermato il presidente del sindacato Angelo Testa. Che aggiunge: “Ben diversa è la possibilità, da parte del farmacista, di proporre un farmaco con lo stesso principio sotto la propria responsabilità, cosa che lo Snami non contesta. Fermo restando che il Cittadino, se lo desidera e pagando di tasca propria la differenza con il generico, deve sempre poter ottenere il farmaco prescritto dal suo medico”.

Per Testa “in uno Stato liberale si dovrebbe evitare la strada dell'obbligo e tornare al percorso della ‘facoltà’ della decisione. Specialmente se l'obbligo è stato concepito senza alcun confronto e con decretazione di ferragosto”.

“Mi auguro – conclude Testa - che il ministro Balduzzi prenda atto che in Parlamento si esprimono democraticamente le stesse perplessità che la classe medica e soprattutto lo Snami ripetono ai quattro venti, da tempi non sospetti”. Lo Snami, comunque, si dice pronto ad essere “parte attiva nella raccolta delle firme per un referendum abrogativo della legge, all'interno delle ‘piazze virtuali’ dei nostri studi di tutta Italia, dove qualcuno dimentica che ogni giorno passano più di due milioni e mezzo di cittadini”.

20 novembre 2012
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