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Sanità digitale. Schillaci: “Partita decisiva. Ottenuto il via libera Garante Privacy sull’Ecosistema dei Dati Sanitari”


Interveneto del ministro a Comolake 2024. La sanità digitale, per Schillaci, aiuterà a migliorare la salute, l’organizzazione e la programmazione sanitaria. La modernizzazione della sanità, però, “va contemperata con l’esigenza di tutelare il diritto alla protezione dei dati sanitari”. Schillaci ha quindi annunciato il parere favorevole del Garante che permetterà, “in tempi brevi, di utilizzare i dati, in modo sicuro”. Sull’EDS sarà costruito anche un servizio di dossier farmaceutico, mentre il Fascicolo sanitario elettronico sarà collegato al Sistema Informativo Trapianti.

17 OTT - La sanità digitale può aiutare a “migliorare la salute e la vita delle persone”, ma “anche l’organizzazione e la programmazione sanitaria e la predittività di tante malattie” attravefso la telemedicina, il digital hospital, l’utilizzo dei dati. La digitalizzazione “è una partita decisiva e per questo è in cima all’agenda politica del Governo e del Ministero della Salute”. A dirlo il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo a Comolake 2024.

“La rivoluzione della sanità digitale sta arrivando”, ha detto Schillaci, sottolineando come l’Italia sia giocando “un ruolo di primo piano come motore di innovazione”. L’Italia, ha ricordato Schillaci, è “al centro di un momento epocale per gli investimenti e i progetti messi in campo. Con il Pnrr - ma anche con tutte le altre leve che abbiamo a disposizione – stiamo costruendo finalmente un’infrastruttura digitale moderna, che ci aiuterà ad aumentare la resilienza del nostro servizio sanitario nazionale e ad affrontare anche le grandi sfide che abbiamo di fronte, legate all’invecchiamento della popolazione e ai nuovi bisogni di salute”. Non a caso, “il 45% dei quasi 16 miliardi di euro del PNRR Salute è dedicato in modo specifico alla digitalizzazione”, ha ricordato il ministro.

Sul fronte del Pnrr, Schillaci ha voluto anche evidenziare “a chi ancora parla di presunti ritardi sul Pnrr” che le procedure, per cui è previsto un investimento di oltre 1 miliardo di euro per sostituire macchinari che hanno più di 5 anni, vanno avanti: “La scadenza è al 2026 ma dal nostro monitoraggio, al 23 settembre scorso, risultano già ordinate apparecchiature per il 98%, e di queste il 65% è già stato consegnato e collaudato. Sono quindi già in funzione, al servizio dei cittadini. Inoltre abbiamo previsto la possibilità di riutilizzare le apparecchiature sostituite, anche per smaltire le liste d’attesa”.

Nel Pnrr c’è anche quasi 1,5 miliardi destinati alla digitalizzazione di 280 Dea di I e II livello: parliamo dei pronto soccorso delle strutture pubbliche, che saranno potenziati con un adeguato e innovativo patrimonio digitale entro il 2025. “A oggi, gli ordinativi effettuati sono il 70% dell’importo totale, per oltre un miliardo di euro”. Su questo capitolo Schillaci ha sottolineato come sia stata prevista anche la possibilità di utilizzare le risorse non ancora impegnate per acquisire sistemi utili alla sicurezza per tutelare operatori e professionisti che lavorano in particolare nei Pronto soccorso: “Abbiamo messo in campo più di una misura di deterrenza contro le aggressioni agli operatori sanitari, l’ultima quella varata poche settimane fa con l’arresto in flagranza di reato anche differita. Ma insieme a queste misure e alla prevenzione, è importante anche incrementare i sistemi di videosorveglianza”.

Altro asse fondamentale di investimento in sanità digitale è quello della telemedicina. “Con la rimodulazione del Pnrr decisa a fine 2023 le risorse per questo investimento sono state aumentate di 500 milioni di euro in più, con un incremento di 100 mila assistiti e un totale di almeno 300 mila pazienti over 65 seguiti con la telemedicina entro il 2026. A oggi sono quasi ultimate le gare di approvvigionamento delle Regioni capofila per l’acquisizione di software e hardware: quella per la Lombardia è stata già aggiudicata e per la Puglia siamo alle ultime fasi. Lo sviluppo della telemedicina contribuirà a garantire equità e opportunità di accesso alle cure su tutto il territorio nazionale”, ha sottolineato il ministro.

Sul fronte del Fascicolo sanitario elettronico, “su cui possiamo veramente rivendicare un primato a livello europeo”, Schillaci ha fatto sapere che sarà collegato al Sistema Informativo Trapianti al FSE: “Oggi, quando un cittadino esprime il consenso alla donazione degli organi al momento del rilascio della carta di identità, non ha poi la possibilità di consultare ciò che viene registrato. A breve invece potrà farlo sul FSE e questo potrà aumentare la consapevolezza sulla scelta di donare gli organi”.

Schillaci ha poi parlato dell’istituzione dell’Ecosistema dei Dati Sanitari, perché, ha spiegato, “la modernizzazione della sanità va contemperata con l’esigenza di tutelare il diritto alla protezione dei dati sanitari. È un punto delicato, quando introduciamo l’innovazione nei sistemi che raccolgono i dati sulla salute e sulla vita delle persone. Armonizzare i diritti con le opportunità che oggi ci offre la tecnologia – a cominciare dalla possibilità di avere la propria storia sanitaria sempre a disposizione, in qualsiasi Regione ci si sposti - richiede un lavoro accurato, complesso, sfidante. Non è quindi una formalità, ma un traguardo importante, poter annunciare che abbiamo appena avuto – il 26 settembre – il parere favorevole del Garante sulla normativa che riguarda l’Ecosistema dei Dati Sanitari (EDS)”. Questo consentirà “in tempi brevi di utilizzare i dati, in modo sicuro, non solo per un fine primario di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, ma anche per finalità di studio e di ricerca scientifica in campo medico, biomedico ed epidemiologico, al servizio anche della programmazione sanitaria”.

E ancora, sull’EDS sarà costruito un servizio di dossier farmaceutico, “per monitorare l’appropriatezza e l’aderenza alle terapie, per la sicurezza dei pazienti. Con lo scambio transfrontaliero dei dati, con una ricetta generata in Italia, chi si trova in viaggio potrà recarsi in farmacia in un altro Stato Ue e ottenere il farmaco prescritto”, ha detto il ministro.

Sono strumenti “con cui personale sanitario e cittadini devono prendere sempre più dimestichezza”, , ha sottolineato Schillaci ricordando il Piano di formazione rivolto ai professionisti della sanità che entro il 2026 coinvolgerà 666 mila operatori.

“I traguardi – ha detto Schillaci - sono ambiziosi e per raggiungerli è necessaria la collaborazione di tutti: istituzioni, mondo scientifico, strutture sanitarie, operatori, realtà produttive , stakeholder e cittadini”.

In chiusura, un riferimento all’intelligenza artificiale che, secondo Schillaci, “potrà apportare contributi e facilitazioni in campo sanitario per migliorare l’assistenza e le cure e semplificare il lavoro degli operatori sanitari. Ma dobbiamo ricordare che al centro delle decisioni resta sempre l’operatore sanitario”.

17 ottobre 2024
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