Lega, stati generali della Sanità. Salvini: “Questo è il Governo che ha stanziato di più. Riflettere su Oms e certi carrozzoni al servizio di pochi”
Salvini rivendica l’impegno del Governo per la sanità: “Negli ultimi venti anni igli unici due governi che hanno ridotto gli stanziamenti in sanità sono stati Letta e Renzi. Questo, invece, è il Governo che con 136 miliardi mette di più”. Poi attacca l’Oms: “Bisogna vedere chi finanzia certi organismi e quali sono le conseguenze delle scelte finanziate di certi organismi”. Giorgetti: “La manovra sostiene con forza il Ssn, ma la politica della sanità non può esaurirsi con la spesa in senso stretto”.
22 NOV - La Lega rivendica il suo ruolo e quello del Governo a sostegno del Ssn. Lo fa dal palco degli stati generali della sanità della Lega, in corso oggi a Milano. E lo fa anzitutto con la voce del suo leader,
Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Negli ultimi venti anni i numeri dicono che gli unici due governi che hanno ridotto gli stanziamenti in sanità sono stati Letta e Renzi. Questo invece è il governo che con 136 miliardi mette di più”, ha detto Salvini a margine.
Per Salvini le richieste di medici e infermieri “vanno assolutamente ascoltate” ma “la Lega - sottolinea- lavora per risolvere i problemi, non per rispondere alle polemiche della sinistra. I numeri ci dicono che quest'anno sarà il record storico della Repubblica italiana per investimenti in sanità e salute. Si può fare di più? Sicuramente. Contiamo di fare ancora meglio il prossimo anno, c'è il tema della sicurezza nei pronto soccorsi, c'è il tema dell'apertura del numero chiuso ai test di medicina. I risultati li vedremo tra qualche anno ma penso che sia la strada giusta”.
Dal vicepresidente del Consiglio dei Ministri, poi, un attacco all’Oms: “Bisogna vedere chi finanzia certi organismi e quali sono le conseguenze delle scelte finanziate di certi organismi. Chi paga e a chi risponde”. Serve, per Salvini, aprire una riflessione per “capiremo se gli italiani, con le loro tasse, devono mantenere dei carrozzoni al servizio di pochi”.
Gli fa eco il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, sottolineando che “la manovra sostiene con forza il sistema sanitario nazionale, stanziando ulteriori 12 miliardi in tre anni, questo significa che il finanziamento complessivo passerà da 134 miliardi nel 2024 a 141 miliardi nel 2027”.
“L'incremento medio nel periodo 2025-2027 – ha detto Giorgetti - sarà superiore al tasso di crescita della spesa pro-capite media. Questo vuol dire che il governo, mentre mette sotto controllo tutta la spesa pubblica, farà crescere le risorse per la sanità, tema che considera cruciale e fondamentale”, ha sottolineato. Per Giorgetti lo dimostrano i numeri, che “certificano la falsità delle narrazioni strumentali che vaneggiano di un presunto indebolimento del nostro sistema sanitario”.
“Per il periodo 2027-2036 – ha aggiunto il ministro per l’Economia - sono stanziati 1miliardi e 300 milioni per il potenziamento e la ristrutturazione edilizia e l'ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico. Le spese sanitarie resteranno escluse dal tetto delle revisioni di spesa delle detrazioni”.
Per Giorgetti, però, “la politica della sanità non può esaurirsi nella programmazione e gestione della spesa in senso stretto. Una politica della sanità moderna – ha spiegato - parte con la politica per l'educazione, continua con la politica dello sport e si poggia ovviamente sulla politica per una sana alimentazione”. Il richiamo del ministro “a coloro che si occupano di sanità a tutti i livelli del nostro movimento è tenere presente questa molteplicità di dimensioni e sapendo che possiamo essere orgogliosi degli sforzi che il nostro governo e anche i nostri governatori che si occupano di sanità e i nostri assessori stanno facendo".
Agli stati generali della sanità della Lega è intervenuto, in video, anche il presidente della Regione Veneto,
Luca Zaia, che parlando di liste d’attesa ha attribuito il nodo alla “errata programmazione di medici e infermieri. A livello nazionale mancano 50mila medici, di cui almeno 3.500 in Veneto, dove facciamo concorsi tutti i giorni, ma molti bandi non trovano le persone. Il tema della sanità ci tocca da vicino”.
22 novembre 2024
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