“Partecipiamo con convinzione alla richiesta delle forze di opposizione di passare dalla sede referente a quella redigente per l’analisi del provvedimento sulle prestazioni sanitarie, al momento in discussione in Commissione Affari Sociali al Senato. Pare, infatti, evidente la necessità di un’ulteriore e più attenta disamina, per scongiurare il palese tentativo del governo di mercificare la salute dei cittadini e di scaricarne i costi sulle famiglie. Una linea inaccettabile, che emerge con chiarezza da due emendamenti approvati dalla maggioranza".
Lo scrivono in una nota i senatori del Movimento 5 Stelle Orfeo Mazzella, Mariolina Castellone, Barbara Guidolin ed Elisa Pirro.
"Il primo è il testo firmato da Zullo, che permetterà ai fondi sanitari integrativi di erogare prestazioni anche tra quelle parzialmente comprese nei Livelli Essenziali di Assistenza. Una misura che porterà a una duplicazione di servizi e a un’enorme confusione nei percorsi di cura, finendo in definitiva per ampliare le disuguaglianze nell’accesso alle cure, creando un sistema a due velocità e una vergognosa mercificazione della salute dei cittadini, che va in evidente contrasto con i principi di universalità e gratuità del Servizio sanitario nazionale. Ma ugualmente grave è l’emendamento della relatrice Cantù sui costi dell’assistenza socio-sanitaria agli anziani malati di Alzheimer, che secondo le sentenze della magistratura dovevano essere a carico del Ssn e che invece questo provvedimento scinde in due parti.
Le spese relative all’assistenza prettamente sanitaria saranno le uniche che rimarranno in capo al sistema sanitario, mentre tutte le restanti finiranno per gravare sulle famiglie, o in alcuni casi sui comuni che però la maggioranza si guarda bene dal finanziare. E ciò che è più grave è che, nella sua idiosincrasia verso la magistratura, questa destra adotta norme retroattive, che finiscono per riscrivere le sentenze dei giudici. Noi crediamo che la maggioranza debba riflettere e imbastire una seria riforma delle Rsa, come più volte richiesto dalle associazioni di settore. A quanto pare, invece, questa destra preferisce continuare a smontare le fondamenta del Ssn e a scaricarne le conseguenze su cittadini italiani”, concludono.