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Fine vita. Nessun testo dalla maggioranza. Zaffini (FdI): “No al coinvolgimento del Ssn”. E le opposizioni ribadiscono il loro ‘no’ all’ipotesi di un comitato etico


Obiettivo della maggioranza resta quello di portare in Aula del Senato un testo il 17 luglio. A confermarlo, è la presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama, Giulia Bongiorno (Lega): "Il punto da cui deve partire la norma è il comitato etico che per noi è centrale. Il comitato aiuta a capire cosa si può fare e come. Quindi, le cure palliative che devono essere concrete". Il presidente della X Commissione Zaffini (FdI) spiega che non ci sarà un coinvolgimento del Ssn. Bazoli (Pd): "Dopo sei mesi ancora nessun testo dalla maggioranza".

17 GIU -

Sul fine vita siamo ancora molto lontani dall'idea di un possibile accordo. Nel comitato ristretto delle commissioni Giustizia e Affari costituzionali del Senato si sono confrontate le proposte del centrodestra, che non ha però presentato un testo, limitandosi ad esporre oralmente le sue idee, a cominciare dalla possibile istituzione di un comitato etico "di altissimo profilo". Idea nuovamente rifiutata della minoranza.

Obiettivo della maggioranza resta quello di portare in Aula del Senato un testo il 17 luglio, come da previsioni della vigilia. A confermarlo, è la presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama, Giulia Bongiorno (Lega): "Il punto da cui deve partire la norma è il comitato etico che per noi è centrale. Il comitato aiuta a capire cosa si può fare e come. Quindi, le cure palliative che devono essere concrete".

“La notizia è che, dopo 6 mesi, ancora non c’è un testo. La presidente Buongiorno può dire il contrario, ma in realtà la maggioranza non è stata e non è ancora in grado di proporre alcun testo. Noi abbiamo messo una serie di paletti insuperabili. Per prima cosa la supervisione e il controllo sul fine vita deve spettare al Servizio sanitario nazionale, non può esserci la privatizzazione delle procedure e quindi la presenza del mercato. In secondo luogo non ci piace il Comitato etico nazionale, serve semmai un Comitato clinico diffuso, lo Stato non può trasformarsi nel censore e nel decisore dei destini dei singoli individui. In ultimo, le cure palliative devono essere messe a disposizione, ma non possono diventare un trattamento sanitario obbligatorio”, ha spiegato il senatore Alfredo Bazoli, capogruppo del Pd nella Commissione Giustizia.

Quanto al coinvolgimento del Servizio sanitario nazionale, "l'importante è che non ci sia il coinvolgimento del Ssn, cioè il denaro pubblico non paga una prestazione che si materializza in un diritto a morire, perché la Corte costituzionale non stabilisce il diritto di morire. Stabilisce il diritto a non essere punito per colui che aiuta e che assiste il suicidio", ha spiegato il presidente della X commissione Francesco Zaffini (FdI).



17 giugno 2025
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